E' mancato oggi Omar Sharif, al secolo Michel Demitri Shalhoub nato ad Alessandria d'Egitto il 10 aprile 1932, attore di fama internazionale e sex symbol degli anni'60/'70 nonché grande giocatore di bridge a livello professionale.
Il debutto cinematografico avviene a ventun'anni nel film egiziano Siraa Fil-Wadi (The Blazing Sun): Sharif diventa una stella della cinematografia egiziana, segnalo il film I giorni dell'amore (Goha) del 1958 diretto dal francese Jacques Baratier che ha per protagonista femminile la ventenne Claudia Cardinale.
Nel 1962 viene scelto per il ruolo di Ali ibn al-Kharīsh, lo sceicco sodale di Peter O'Toole protagonista di Lawrence d'Arabia, kolossal diretto da David Lean che vale al trentenne Omar Sharif due Golden Globe e una nomination agli Oscar, spalancandogli le porte per una carriera internazionale.
Nel 1954 gira tre film: il kolossal La caduta dell'impero romano diretto da Anthony Mann, il film di guerra ...e venne il giorno della vendetta di Fred Zinnemann e il film a episodi Una Rolls-Royce gialla di Anthony Asquith: Omar Sharif interpreta il terzo episodio accanto a Ingrid Bergman, ricca americana che durante la Seconda Guerra Mondiale da un passaggio al partigiano jugoslavo Davich. Da jugoslavo a russo il passo è breve e in mezzo c'è il ruolo di protagonista in Gengis Khan il conquistatore (1965) di Henry Levin. Quello stesso anno David Lean lo richiama, stavolta come protagonista, per Il Dottor Zivago, tratto dall'omonimo romanzo di Boris Pasternak. La travagliata storia d'amore tra Yuri e Lara spopola ai botteghini e fa di Omar Sharif un idolo per tutte le donne. Personalmente condivido il giudizio dell'attore che non amava molto questa pellicola, trovandola troppo melensa, pur se gli fece vincere un altro Golden Globe.
Nel 1967 ritrova l'amico Peter O'Toole nel thriller di guerra La notte dei generali di Anatole Litvak: questa volta i due sono rivali e Sharif è un maggiore tedesco che deve indagare sull'omicidio di alcune prostitute di cui è sospettato Tanz, generale prediletto da Hitler.
Nello stesso anno l'attore è chiamato da Francesco Rosi per C'era una volta, racconto dell'amore tra una bella popolana (Sophia Loren) e un principe spagnolo, Rodrigo. E' una pellicola fiabesca, che come l'omonimo film di Matteo Garrone, trae spunto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile.
Nel 1968 interpreta Nick Arnstein il grande amore di Fanny Brice in Funny Girl. Il film diretto da William Wyler è un biopic romanzato su Fanny Brice, stella delle Ziegfeld Follies nonostante fosse bruttina ma dotata di un gran talento canoro e comico. Il film è tratto dall'omonimo musical del 1964 di cui era protagonista Barbra Streisand che con Funny Girl debutta sul grande schermo aggiudicandosi subito un Oscar come miglior attrice a pari merito con la Kate Hepburn di Indovina chi viene a cena?. Il film avrà un sequel nel 1974, Funny Lady che racconta l'amore della Brice per il compositore Billy Rose, Sharif partecipa sempre nel ruolo di Arnstein.
Nick Arnstein era un re dei tavoli da gioco, passione che lo accomuna all'attore che lo interpreta che si ritrovò spesso a girare film di poco spessore solo per ripianare i debiti di gioco. La passione di Sharif per il tavolo verde non è solo per l'azzardo, il bridge fu un vero lavoro a cui dedicò dei libri e un programma di gioco al computer.
Sempre nel 1968 in Mayerling, l'attore è anche l'Arciduca Rodolfo d'Austria che si suicida nel castello di Mayerling assieme all'amante Maria Vetsera interpretata da Catherine Deneuve,
Nel 1974 è protagonista del giallo di Blake Edwards Il seme del tamarindo, i due si ritrovano nel 1976 per La pantera rosa sfida l'ispettore Clouseau dove Omar Sharif interpreta un egiziano.
Per tutti g gli anni '80 e '90 l'attore vive di particine o telefilm e film per la tv, ruoli alimentari che sfruttano esclusivamente la sua fame e gli permettono di dedicarsi al bridge.
Torna a dedicarsi al cinema a partire dal 2003: Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano gli vale il Leone d'oro del pubblico a Venezia oltre al Leone d'oro alla carriera e un Cesar come miglior attore.
Torna a fare lo sceicco arabo che invita a partecipare l'americano Frank T. Hopkins, celebre pony express (Viggo Mortensen) a una celebre gara di cavalli nel 1897 in Oceano di fuoco – Hidalgo. Nel 2006 gira il suo primo film recitato in presa diretta in italiano Fuoco su di me e viene scelto come doppiatore italiano del leone Aslan per il primo capitolo della saga de Le cronache di Narnia - Il leone, la strega e l'armadio.
Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Un castello in Italia, diretto da Valeria Bruni Tedeschi dove interpreta sé stesso.
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