Italia 1940
con Totò, Titina De Filippo, Silvana Jachino, Osvaldo Genazzani, Augusto Di Giovanni, Eduardo Passarelli, Franco Coop, Peppino Spadaro, Bella Starace Sainati, Giacomo Almirante, Liliana De Curtis
regia di Amleto Palermi
Il ciabattino Agostino Miciacio è anche portiere nello stabile in cui abita. L'uomo è fervente devoto di un'immagine sacra che si trova nel cortile ma il continuo furto dell'olio dei lumini lo rende particolarmente irritabile tanto che i condomini lo trascinano in tribunale dove viene assolto per infermità mentale. Agostino intanto ha promesso la figlia Serafina in moglie al lampionaro Orazio, protetto del guappo Don Peppino Esposito ma la ragazza è innamorata di un giovane studente in legge e fugge con lui in Sicilia. Il ciabattino cerca di tenere buono il guappo ma quando viene invitato in Sicilia per le nozze riparatrici don Esposito, che si vuole vendicare, lo insegue con Orazio: sarà proprio durante i festeggiamenti nuziali che Agostino scoprirà che il ladro dell'olio non è altri che il guappo di cui aveva tanto timore..
Terzo film di Totò, chiamato a sostituire il comico Angelo Musco protagonista della prima versione filmica del 1917, scomparso in fase di prepararazione del film; molto timoroso di dover sostituire lo stimato collega, San Giovanni Decollato decretò il successo cinematografico del comico partenopeo.
Il film rappresenta un momento di transizione nei film comici: la prima parte ambientata nel cortile è molto teatrale: l'ambiente su cui tutti si affacciano riveste il ruolo di un fondale classico della rappresentazione comica mentre il finale con il lancio di piatti è una chiara citazione, una “versione autarchica” delle torte in faccia delle comiche americane.
In mezzo c'è già in nuce tutta la maschera cinematografica di Totò: le mosse, i giochi di parole, l'imitazione dei fuochi d'artificio; il talento dell'artista è sostenuto da ottimi comprimari su cui spicca una bravissima Titina de Filippo, litigiosa moglie di Miciacio a cui San Giovanni Decollato alla fine concede anche la grazia di renderla temporaneamente muta.
E' l'unica volta che compare sullo schermo Liliana de Curtis, figlia di Totò nel ruolo della bambina che contratta il pagamento delle scarpe riparate.
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