Il dodicenne Michele è un ragazzino innamorato senza speranza della compagna di scuola che filma di nascosto col cellulare, smascherato dai bulletti della classe che lo hanno preso di mira; in questa completa débâcle adolescenziale Michele scopre anche di essere stato adottato ma si accorge di avere pure un super potere: diventare invisibile..
Del film di Salvatores ho apprezzato soprattutto la leggerezza: lasciando in secondo piano gli aspetti dello stracitato “percorso di formazione” Salvatores si diverte a costruire un'avventura che ha il sapore dei “film per ragazzi” di una volta (un po' alla Il tesoro del castello senza nome, per fare un titolo a caso) dove un gruppo di ragazzini prima si odia poi si allea per sconfiggere un male più grande di loro incarnato da adulti veramente cattivi, in questo caso un tremendo gruppo paramilitare russo in cui ritroviamo attori già presenti nel cast di Educazione Siberiana.
Rimanendo in tema di recitazione non si può non citare la prova di Fabrizio Bentivoglio che riesce ad incarnare un cattivo gelido e infido dall'aspetto vagamente adreottiano protagonista, o meglio vittima, di un divertente colpo di scena.
Il finale del film fa presagire un sequel in perfetto stile saga di supereroi: se questa è la risposta italiana al filone comics americano da oltre un decennio padrone del botteghino, allora ben venga!
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