Sposato e con due figli, Ivan Locke è meticoloso e affidabile come richiede il suo mestiere di capo cantiere per un'importante multinazionale dell'edilizia che sta per costruire un importante palazzo a Richmond. La notte che precede “la più grande colata di calcestruzzo” a fini civili, Locke abbandona il lavoro per recarsi a Londra: Bethan la donna con cui ha avuto un incontro sessuale alcuni mesi prima, sta per dare alla luce suo figlio..
Il film più interessante della stagione dura ottantacinque minuti tutti spesi nell'abitacolo di un automobile, durante il viaggio in autostrada che porta Locke da Richmond a Londra. Le tre unità aristoteliche sono alla base di una pellicola che scardina i generi cinematografici: vista l'intimità dell'ambientazione potremmo parlare di un Kammerspiel ambiento in auto? La presenza di un unico attore in scena (un notevole Tom Hardy) che vive le sue emozioni attraverso il telefono è una rielaborazione del dramma di Cocteau La voce umana? Di certo il viaggio di Locke non è un roadmovie: nessun panorama mozzafiato o incontri sorprendenti, solo le luci delle altre auto che sfrecciano nella più totale indifferenza della tragedia del protagonista che comunica ai datori di lavoro e alla famiglia la decisione che cambierà totalmente la sua vita: essere presente alla nascita del figlio concepito nella sola notte di sesso con una collega di lavoro di cui non è mai stato nemmeno infatuato.
Locke però è un uomo tutto d'un pezzo, quasi un contemporaneo cavaliere senza macchia che vaga indossando l'armatura dell'abitacolo della sua BMW X5, un uomo che ha vissuto il dramma dell'abbandono del padre e non vuole rivivere la stessa colpa, la spiegazione psicologica del comportamento di Locke è secondo me l'unica ridondanza della trama: forse la scelta del protagonista avrebbe avuto ancora maggior peso se Locke avesse avuto un'infanzia felice e non sentisse il dovere di riparare (anche) i torti paterni ma è il pensiero di una spettatrice italiana che non è tanto colpita dal dramma familiare della trama quanto dal comportamento in ambito lavorativo del protagonista che ovviamente viene subito licenziato quando comunica di non poter essere presente alla parte più importante del lavoro.
Nonostante le beghe famigliari e le complicazioni del parto, Ivan si assicura comunque che tutto proceda perfettamente, risolvendo anche problemi dell'ultimo minuto che ormai non gli competono più e si esaspera quando gli viene riferito che le ditte fornitrici vorrebbero usare una parte di cemento di qualità inferiore a quella richiesta: capite bene che per chi vive in un Paese in cui le fondamenta sono solitamente fatte di sabbia e le case comprate a propria insaputa, che una persona licenziata segua l'ex lavoro con tanta dedizione è pura fantascienza!
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