A Londra, la notte di San Silvestro, quattro aspiranti suicidi si trovano sul tetto di un grattacielo con l'intento di buttarsi di sotto, dopo il primo momento d'imbarazzo i quattro stringono un patto: attendere almeno fino a San Valentino prima di rimettere in atto i i propositi omicidi ma la stampa si impadronisce della storia..
Premetto che non ho letto il romanzo di Nick Hornby da cui è tratto il film e spero per i lettori che il volume sia meglio della riduzione cinematografica.
La parte iniziale del film è piuttosto scoppiettante anche se la voce off del primo primo protagonista mi ricordava molto le atmosfere di About a boy (anche a causa dello stesso doppiatore, Luca Ward) e in fondo Martin, il conduttore di successo ultra cinquantenne che si è giocato carriera e famiglia per un rapporto sessuale con una minorenne finendo anche in galera ripropone lo stesso sterotipo maschile di Will, il trentenne nullafacente che viveva delle royality paterne tenendosi ben lontano dai legami sentimentali, oltre che dal lavoro, interpretato nel 2002 da Hugh Grant. Anche Maureen la madre sfiancata dalle cure incessanti per il figlio disabile ha dei punti di contatto con la madre del ragazzino che in About a boy coinvolgeva caparbiamente Will, e non solo per il fatto che entrambi i ruoli sono affidati a Toni Collette. Questa volta tra i due non scoppia l'amore riservato alla coppia di aspiranti suicidi più giovani (forse l'amore non è una cosa per anziani?): Jess, figlia patologicamente bugiarda di un ministro inglese che reagisce con rancore e spavalderia alla scomparsa della sorella maggiore e J.J., aspirante rock star che non ha veri motivi per suicidarsi o forse ha il più serio di tutti, patendo la fatica di vivere.
Da spumeggiante commedia nera il film si trasforma malamente in dramma di indagine psicologica per terminare con un un happy end sentimentale ma della nascita dell'amore tra Jess e J.J. abbiamo solo avuto qualche misero accenno senza seguire l'evoluzione del rapporto, sfilacciamento della trama che lascia ancora più deluso lo spettatore.
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