Dall'autobiografia di Jordan Belfort, broker senza scrupoli che ha imperversato a Wall Street nei primi anni '90, Martin Scorsese trae un film eccessivo e sopra le righe, gonfiato come probabilmente sono gonfiate le (dis)avventure narrate in prima persona da Jordan, personaggio bigger than life sempre pronto a reinventarsi e a macinare milioni di dollari in maniera sempre più losca.
Con uno stile molto pop e patinato, Scorsese ricostruisce le gesta di Belfort e dei suoi improbabili soci come dei novelli Goodfellas: del resto il background di Jordan &co. è il medesimo di Quei bravi ragazzi ma l'appeal della mafia ormai si è perso e le nuove generazioni cresciute nei sobborghi di New York puntano direttamente al guadagno facile, alla vita lussuosa e ben vista dei broker finanziari drogando il mercato di titoli spazzatura e facendo della droga e altri eccessi la loro ragione di vita. Il film è molto esplicito nel mostrare i retroscena sessuali dell'alta (?) finanza ma è un'oscenità mai gratuita e fine a se stessa che a tratti assume la valenza di un girone dantesco e non mancano abbondanti dosi di ironia che alleggeriscono il tutto.
Un'ironia che diventa graffiante cinismo nell'esilarante scena della guida della Lamborghini sotto gli effetti di una droga paralizzante: senza alcuna pietà Scorsese riduce il suo protagonista a un verme strisciante, metafora di una regressione etica che si riflette anche sul fisico.
Altrettanto sardonico il racconto del naufragio nel Mediterraneo: Scorsese e Di Caprio trasformano il racconto sicuramente esagerato di Jordan in un occasione per citare beffardamente Titanic.
Tre ore di film adrenalinico che volano via senza lasciare allo spettatore il tempo di prendere fiato, una storia amorale con un lieto fine immeritato, può lasciare con l'amaro in bocca ma apre gli occhi sul nostro presente.
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Non mi era nemmeno passato per la mente il collegamento del naufragio con Titanic
Scritto da: Tiziano | 12 febbraio 2014 a 18:45
Forse era un po' azzardato ma dietro questo film ho visto uno Scorsese molto sardonico e divertito
Scritto da: Ava | 15 febbraio 2014 a 16:04