Edward Scissorhands
USA 1990 20thCenturyfox
con Johnny Depp, Winona Ryder, Vincent Price, Dianne Wiest
regia di Tim Burton
In una giornata poco fruttuosa, la venditrice Avon, Peggy Boggs, decide di salire fino al castello che domina la città. Vi trova uno strano ragazzo, Edward che al posto delle mani ha delle lame di forbice. Intenerita, Peggy lo porta a vivere a casa sua e ben presto Edward diventa l'idolo della città per i suoi talenti nell'arte topiaria e come acconciatore ma con altrettanta facilità il ragazzo viene considerato pericoloso e costretto a isolarsi nel castello fingendo la propria morte.
Edward mani di forbice è il film che consacra definitivamente le peculiarità autorali di Tim Burton, fino a quel momento noto per aver diretto il primo capitolo della trilogia di Batman interpretata da Michael Keaton.
Avevo visto il film in sala nel 1991 ma non mi era più capitato di rivederlo interamente e con attenzione; a oltre vent'anni di distanza la pellicola si conferma sempre di ottimo livello e si possono notare molti spunti che l'autore avrebbe sviluppato in seguito. Ad esempio possiamo riconoscere nei macchinari che l'inventore ha creato per fare i biscotti le sembianze dei personaggi di Nightmare before Christmas mentre la complessità del marchingegno verrà elevata a fantasmagoria pura ne La fabbrica del cioccolato. La soffitta in cui si rifugia Edward ricorda quella in cui Victor ridà vita al suo cagnetto in Frankeweenie.
Anche l'allora quasi esordiente Johnny Depp si conferma camaleontico e ho notato un'ispirazione per il personaggio di Edward che fino a questo momento mi era sfuggita: se il look deriva da Robbie Smith dei Cure, l'espressione stralunata sembra riprendere il personaggio di Pee-wee Herman, star della tv per bambini americana bruciato da uno scandalo sessuale e di cui Tim Barton nel 1985 aveva diretto il primo lungometraggio Pee-wee's big adventure.
Danny Elfmann che come sempre firma le musiche delle opere di Burton firmerà anche la colonna sonora delle Disperate Housewives ed è interessante notare quanto la curiosità morbosa e il clima venefico di Wisteria Lane sia già presente nelle casalinghe raccontate nel film.
In Edward mani di forbice tutti i temi della teoretica burtoniana sono espressi con delicatezza ma anche con estrema chiarezza: un mondo perfettamente omologato ispirato agli ottimistici anni '60 dove l'ordine esteriore nasconde la mediocrità, se non la cattiveria dei suoi abitanti, un castello torvo e cadente che nasconde un giardino perfettamente curato, simbolo della purezza d'animo e della fantasia del suo strambo abitante.
La fantasia del protagonista riflette quella del regista e la scena della danza sotto la neve resta una delle scene più poetiche delle opere di Burton.
Da menzionare il magnifico cameo di Vincent Price nei panni dell'inventore che ha portato in vita Edward e morto prima di potergli regalare un paio di vere mani, penultimo ruolo sul grande schermo della grande star del brivido.
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