Italia 1987
con Paolo Rossi, Gigio Alberti, Claudio Bisio, Antonio Catania, David Riondino, Bebo Storti, Silvio Orlandi, Mara Venier
regia di Gabriele Salvatores
Un agente teatrale che ha perso tutto alle corse ai cavalli, si fa pagare da cinque comici squinternati per una serata in un night di pessima fama facendo creder loro che ci sarà un talent scout in cerca di volti nuovi per il successo televisivo del momento, Drive in..
Il film si apre con una didascalia che racconta dell'altissimo numero di giovani disoccupati o con lavori precari, intervenuti ai provini di un celebre programma televisivo e del caldo record che investì Milano a fine giugno di quell'anno; venticinque anni dopo i 30° gradi alle sette di sera sono la norma estiva, le affluenze record ai provini televisivi sono all'ordine del giorno e Drive in si autocelebra come "l'inizio del male" in una sorta di documentario, vale quindi la pena rivedere la seconda prova registica di Salvatores più come spaccato di un mondo in cui tutto era in nuce che per i meriti del film.
Kamikazen ha quella comicità stralunata tipicamente milanese che sfociava nel cinema di Maurizio Nichetti e contaminava gli esordi del toscano Francesco Nuti. La struttura del film è a episodi tipica della stragrande maggioranza dei film comici e perpetrata ad oltranza dai cinepanettoni e chi ora ne fa le veci, narrando le disavventure dei cinque comici (sei in realtà per la presenza di un duo) nella notte che precede l'occasione della vita.
La regia di Salvatores è indecisa tra manierismi stilistici e sequenze puramente funzionali alla trama ma l'amore del regista per Milano emerge già prepotentemente.
Il colpo di scena finale è che arriverà veramente una talent scout di Drive in interpretata da Mara Venier che allo stupore dell'agente risponde con un inquietante "noi sappiamo sempre tutto" e un motto francese che rispecchia molto lo spirito di questo ventennio ( l'uomo che ride non si arrabbia). Ad esser scelti per il programma saranno il comico che ha sniffato per darsi più ritmo (Antonio Catania) e quello che non esita ad infierire sulla moglie grassa per accontentare il pubblico (Claudio Bisio) mentre il napoletano troppo ansioso (Silvio Orlando) tornerà a casa e anche il protagonista del film, Paolo Rossi non viene scelto per la sua comicità troppo scazzata e indifferente alle esigenze del pubblico, tematiche che si riflettono nella filosofia del film.
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