Blade af Satans Bog
(titolo inglese Leaves from Satan's Book)
Danimarca 1920
con Helge Nissen, Johannes Meyer, Clara Pontoppidan
regia di Carl Theodor Dreyer
Quando sprofonda Lucifero agli Inferi, Dio lo maledice e lo sfida a tentare gli uomini ad infrangere le sue leggi: per ogni anima che cederà alla tentazione la pena di Satana (la lontananza dal Paradiso) si allungherà di cento anni mentre si accorcerà di mille se la persona tentata resisterà.
La sfida tra Satana e Dio è narrata attraverso quattro episodi, si parte dal tradimento di Giuda Iscariota che porta alla Crocifissione poi ci si sposta nella Spagna del XVII secolo dominata dall'Inquisizione; segue un'episodio ambientato durante il Terrore seguito alla Rivoluzione Francese e si termina in Finlandia durante la Rivoluzione Russa del 1917 quando finalmente una donna resiste alla tentazione diabolica.
Pagine del libro di Satana è il terzo film diretto da Dreyer e quello che lo fa conoscere fuori dai confini danesi.
I temi religiosi sono quelli tipici della teoretica del regista con una grande attenzione alla lussuria che è il vero motore dei quattro episodi narrati dal film: anche Giuda decide di tradire Cristo dopo aver assistito al lavaggio dei piedi da parte di Maddalena che asciuga con i capelli i piedi di Gesù. Giuda lamenta lo spreco di olii preziosi, il cui ricavato della vendita potrebbe trovare miglior impiego ma in realtà è irretito dalla scena sensuale.
Il secondo episodio, quello più riuscito a mio parere, racconta di un frate invaghito di una giovane allieva. Ossessionato da Isabella la vede anche nelle statue dei santi (la scena mi ha ricordato il video Like a preyer di Madonna, nota saccheggiatrice dell'imaginario cinematografico negli anni '80). Don Fernandez diventerà membro del Sant'Uffizio per poter ricattare la fanciulla: la salverà dalla tortura abusando di lei.
Il terzo episodio ambientato durante la rivoluzione francese è piuttosto irrisolto con la narrazione degli ultimi giorni di vita di Maria Antonietta ma il fulcro della storia resta sempre il tradimento del servitore dei Conti di Chambord che, rifiutato dalla giovane figlia, li tradisce e li condanna alla ghigliottina.
Anche Siri, la protagonista del quarto episodio subisce le avances di un amante ma resta fedele non solo al marito ma sarà pronta a sacrificare la vita perché la Finlandia non subisca l'invasione dei bolscevichi. E' l'unico caso in cui la tentazione del diavolo non va a buon fine e al buonismo si mescola anche la retorica patriottica.
Il film è appesantito da un notevole numero di didascalie, soprattutto nella prima parte con la narrazione della Passione di Cristo, il talento di Dreyer risalta nella raffinata composizione delle immagini e nel racconto delle debolezze umane, cardini dei capolavori della sua carriera.
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