USA 1955 Columbia
con William Holden, Kim Novak, Betty Field, Susan Strasberg, Cliff Robertson, Rosalind Russell, Arthur O'Connell, Nick Adams, Verna Felton
regia di Joshua Logan
Hal Carter, vagabondo di ex belle speranze, arriva in una cittadina del Midwest per chiedere un lavoro a un ricco compagno di università, Alan Benson, che sarebbe anche disposto ad assumere il vecchio amico ma il colpo di fulmine tra Hal e Madge, la bella del paese, di cui Alan è innamorato fa crollare tutta una serie di equilibri sentimentali mettendo a soqquadro la città nel giorno del Labour Day...
Il film ha un impianto molto teatrale anche nella recitazione ma del resto è una trasposizione cinematografica di una pièce di Broadway diretta dallo stesso regista qualche anno prima e con Paul Newman nel ruolo di Alan Benson.
Resta molto interessante nello studio psicologico dei personaggi, soprattutto le figure femminili messe in agitazione dall'indubbio fascino del vagabondo, che diventa insolitamente, e non solo per l'epoca, un “uomo oggetto”, ottima la scelta di farlo interpretare a William Holden la cui prova resta molto apprezzata ma con un gioco metacinematografico mi piace pensare che se Joe Gillis non fosse annegato nella piscina di Viale del Tramonto sarebbe potuto finire con Hal Carter che all'amico racconta anche i suoi trascorsi hollywoodiani con un amante un po' stagionata.
Appena arrivato in città Hal si offre per qualche lavoretto in cambio di cibo nella casa dell'anziana Helen, vicina e amica delle Owens, la vedova Flo con le due figlie, la bella Madge che la madre indirizza a un matrimonio d'interesse con Benson e la piccola Millie, intelligente ma non carina come la sorella maggiore. Per sbarcare il lunario Flo Owens affitta una stanza a un'insegnate, l'attempata zitella Rosemary Sidney che accetta con finta noncuranza una relazione senza prospettive matrimoniali. Interpretata da una memorabile Rosalind Russell sopra le righe sarà proprio Rosemary che finge -ancora una volta- indifferenza verso il fascino innegabile di Hal a far precipitare la situazione con una tremenda sfuriata verso il giovanotto per poi costringere il pacato Howard alle nozze.
La presenza di Hal porta scompiglio anche tra le sorelle Owens acuendo il contrasto tra Millie, invidiosa della bellezza della sorella mentre Madge è stanca di essere ammirata solo per la sua bellezza ma in Millie troverà un supporto quando deciderà di lasciare il paese per seguire Hal e dovrà convincere la madre che teme che la figlia riviva la sua infelicità matrimoniale: pochi soldi, alcol, tradimenti..
Da menzionare la messa in scena quasi documentaristica della festa paesana: le competizioni e i giochi, il picnic, la festa serale con l'elezione della reginetta: dietro alle risate, alla quieta soddisfazione si cela l'irrequietezza femminile resa giocosamente dal montaggio: alle esibizioni e ai discorsi fanno da contraltare le facce annoiate o schifate degli infanti, sembra una facile captatio benevolentiae ma forse è il segno della ribellione della nuova generazione.
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