60 anni per uno degli attori che ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, Pierce Brendan Brosnan, nato a Drogheda, in Irlanda il 16 maggio 1953. Si trasferisce a Londra con la madre a metà degli anni ’60 dove studia recitazione al Drama Centre.
Il debutto sia sul piccolo che sul grande schermo avviene nel 1980: in quell’anno lavora non accreditato in Assassinio allo specchio e Il giorno del venerdì santo ma è la televisione ad accorgersi di lui e dopo la partecipazione a diverse serie, Brosnan dal 1982 al 1987 è protagonista di un telefilm di grande successo anche in italia Mai dire sì (titolo originale Regminton Steele) che mescola giallo e scaramucce amorose tra Laura Holt, un’investigatrice privata che aprendo una sua agenzia non riesce a trovare clienti perché discriminata in quando donna. Si inventa allora un capo fittizio e sempre assente, Regminton Steele. Un giorno, però un truffatore (Brosnan) si presenta come il vero Regminton Steele sapendo di non poter essere smentito. Inizia un rapporto di odio e amore tra i due protagonisti e un divertente approccio alle storie gialle con Laura Holt che deve coprire i danni del presunto capo: sovente Steele rischia di mandare a monte le indagini per le sue gaffes ma spesso si riscatta da solo per la sua grande passione per il cinema classico che gli permette di trovare analogie tra i fim che tanto ama e i casi che gli si presentano.
Sul finire di Mai dire sì Brosnan si riavvicina al grande schermo, nel 1986 è l’antropologo impazzito per colpa delle bande metropolitane di vampiri nel suggestivo Nomads.
Sempre in quell’anno l’attore viene preso in considerazione per sostituire Timothy Dalton nel ruolo di 007, il contratto che ancora lo legava alla serie Mai dire sì e il rischio di creare un James Bond troppo simile a Regminton Steele fa slittare l’appuntamento con l’agente segreto più celebre e longevo del mondo di quasi un decennio. Nel frattempo l’attore è in lizza per il ruolo di Bruce Wayne nel Batman del 1989 firmato da Tim Burton. Il regista si ricorderà di lui per il ruolo dello scienziato pazzo Donald Kessler in Mars attacks! del 1996.
Tra i diversi titoli di cui l’attore è stato protagonista prima di iniziare l’avventura di 007 va ricordato sicuramente Il tagliaerbe, il film di fantascienza diretto da Brett Leonard nel 1992 e ispirato a un racconto di Stephen King, che è stato tra le prime pellicole ad affrontare il tema della realtà virtuale.
Dal 1995 al 2002 Brosnan diventa il protagonista del capitolo più tecnologico della saga di 007 interpretando quattro pellicole: GoldenEye del ‘95, 007 - Il domani non muore mai nel 1997, 007 - Il mondo non basta del 1999 e 007 - La morte può attendere nel 2002. Il contratto di Brosnan però non fu esclusivo e tra un James Bond e l’altro l’attore poté girare altri film: oltre alla collaborazione con Burton in Mars Attacks! del 1996, ricordiamo il catastrofico Dante's Peak - La furia della montagna del 1997 sull’eruzione violentissima di un vulcano, Gioco a due (1999) remake de Il caso Thomas Crown diretto da John McTiernan. Il sarto di Panama del 2001 per la regia di John Boorman.
Brosnan ha anche un’invidiabile vena comica che corre lungo la sua filmografia ed esplode nel 2008 in Mamma Mia! la versione filmica del musical tratto dalle canzoni degli Abba.
Sul versante thriller lo ricordiamo nei panni del losco uomo politico Adam Lang nel bellissimo L'uomo nell'ombra diretto nel 2010 da Roman Polanski.
L’ultimo film uscito in sala dell’attore è Love Is All You Need (2012) diretto da Susanne Bier ma, stando alla sua scheda imdb c’è una mezza dozzina di opere in pre o post produzione che vedono Pierce Brosnan tra i protagonisti.
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