Il nuovo talent musicale di Rai2 mi ha divertito molto e credo presenti delle innovazioni che possono far parlare di un talent 2.0.
Nell’anno che ha decretato il successo di Master Chef in cui i giudici portano all’apoteosi la severità dei diversi talent fino a trasformala in cattiveria (almeno a vedere la geniale parodia di Crozza e qualche estratto di Blob) arriva un programma in cui sono i giudici a dover “pregare” il concorrente ad entrare nella loro squadra, un rovesciamento di ruoli non da poco!
Da quanto si è visto in questa prima puntata The voice abbandona anche del tutto la ricerca dei personaggi bizzarri e ridicoli, senza arrivare alle punte da Corrida di Italia's Got Talent confesserò che vedendo i provini di XFactor qualche volta mi è passato per la testa di propormi ai provini pur sapendo di essere stonatissima, ieri sera la bravura e il talento dei cantanti incuteva rispetto e ridefiniva la musica come una cosa seria non come un espediente da provare in questi tempi di crisi che XFactor un po’ conserva.
Anche la presenza del caso umano della storia strappalacrime appare più contenuta, rappresentata con un minimo di pudore senza la ricerca insistita della lacrima facile.
Sembra quindi che un programma leggero di puro intrattenimento possa mantenere una linea più che decorosa ma se proprio devo innalzare il solito laio ai tristi tempi che stiamo vivendo devo dire che un po’ mi spiace vedere un attore bravo come Fabio Troiano (Dopo mezzanotte, Tutta colpa di Giuda, Passannante) costretto al ruolo dell’inviato dietro le quinte.
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