A Fiume Basso, località non meglio precisata della Russia sovietica dove Stalin ha fatto deportare i criminali, crescono Kolima e Gagarin educati dal tostissimo nonno del primo secondo le regole della criminalità siberiana. I due ragazzi saranno divisi dalla vita e soprattutto da una ragazza, Xenia, mentalmente instabile..
Ink, il tatuatore che insegna a Kolima l’arte del tatuaggio, dice che tutte le vite degli uomini apparentemente sembrano uguali se non si osserva bene e purtroppo Salvatores non ha saputo osservare tra le pieghe dell'omonimo romanzo di formazione giovanile di Nicolai Lilin che pure forniva spunti interessanti appiattendolo sulla falsa riga di film e telefilm ben più celebri e ben realizzati: C’era una volta in America, Romanzo Criminale e Brigada visto l’ambientazione sovietica: amicizie infantili cementate da scazzottate e distrutte per una donna, i vecchi codici d’onore infranti per la più bieca brama di denaro.
Ci sono delle belle facce di attori sconosciuti in Educazione siberana ma manca il sangue e soprattutto il cuore: Salvatores si conferma suo agio nel dirigere ragazzi e bambini e infatti la prima parte del film è la più interessante poi si perde la possibilità di giocare con il lirismo offerto dal personaggio di Xenia, si salva sempre il “solito” David Bowie le cui canzoni sono sempre perfette come colonna sonora, in questo caso Absolute Beginners è un sottofondo ideale alla scena sul calcinculo.
Alla fine tutto diventa prevedibile, colpa anche del montaggio degli episodi del passato e delle scene del presente che anticipano e spiegano molto più del dovuto. Non ho mai amato la definizione di "film telefonato" ma stavolta la sottoscrivo con il rammarico per l’occasione sprecata.
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