Ieri sera , su Rete4 è iniziata la seconda stagione di Downton Abbey, il serial inglese che ha messo d’accordo critica e pubblico facendo incetta tra i premi di settore, raccontando le trasformazioni del XX secolo attraverso le vicende di una tenuta dello Yorkshire dove si incrociano i destini dei nobili Crowley e quelli della numerosa servitù.
La prima serie prendeva le mosse dall’affondamento del Titanic mentre la seconda stagione narra un arco temporale che parte dal 1916, in piena Prima Guerra Mondiale, e termina nel 1919. Il processo di cambiamento dei tempi è ormai irreversibile: le nuove leve della servitù desiderano tutte qualcosa di meglio e nessuno prende in considerazione la carriera nei vari gradi di servizio di una tenuta come Downton Abbey con grande sconcerto dei membri più anziani del personale.
I problemi ereditari della tenuta passano in secondo piano per colpa della guerra che delinea in modo netto i destini degli uomini e delle donne. I protagonisti maschili declinano i vari caratteri che si possono incontrare in guerra, il valoroso e il pusillanime, chi vorrebbe essere arruolato ma non può per sopraggiunti limiti d’età, chi si fa ferire pur di sfuggire all’incubo delle trincee, chi è ancora sotto choc per la terribile esperienza bellica e chi non esita a mentire per farsi riformare.
La guerra influenza la condizione femminile spingendo il gentil sesso verso scelte intraprendenti data la mancanza di uomini su cui contare. Le tre sorelle Crowley incarnano perfettamente la necessità d’emancipazione: la più giovane ed idealista Sybil decide di arruolarsi come crocerossina e per prepararsi al corso da infermiera non esita a scendere nelle cucine per imparare a cucinare dalla propria servitù. Edith invece, decide di imparare a guidare e si presta a condurre anche il trattore per conto di una famiglia vicina con grande scandalo di nonna Violet (Sei una signora, non un cavallo da tiro!). L’indipendenza non la salva dal suo sfortunato destino amoroso: la ragazza allaccia una tresca con l’uomo sposato che sta aiutando. La primogenita Mary pensa sempre al denaro e alla posizione, finito (forse) l’amore con il cugino Mattew, erede designato della proprietà, Mary accetta la corte di un ricco self made man che ha fatto fortuna nell’editoria.
Il grande affresco di Downton Abbey vanta sempre una perfetta ricostruzione storica condito da tocchi di humour britannico riservati soprattutto all’arguta Lady Violet, interpretata dalla strepitosa Maggie Smith che in futuro vedremo far scintille con Shirley McLaine nei panni della madre di Cora.
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