Mi è capitato di leggere, nella medesima settimana, due romanzi i cui protagonisti hanno un grande riscontro anche in televisione: Io sono il Libanese e Una lama di luce, l’ultimo romanzo dedicato a Montalbano.
Se il commissario di Vigata in tv si è sdoppiato tra Il Giovane Montalbano interpretato da Michele Riondino e il “vecchio” di Luca Zingaretti, in ambito letterario mi sembra soffrire di quella che chiameremo la sindrome de La Signora in giallo, Jessica Fletcher: più invecchia e più aumenta il numero delle vittime del suo fascino. A un certo punto della innumerevoli serie de La signora in giallo, quasi in ogni puntata Miss Fletcher riceveva una proposta di matrimonio e così, da qualche tempo, in ogni romanzo c’e’ qualche fimmina (ovviamente beddissima) che si offre al commissario il quale è ben lungi dal disdegnare.
In una lama di luce sembra quasi che un nuovo amore allontani per sempre la logora coppia Livia/Montalbano e la mia attenzione si era totalmente focalizzata su questa aspettativa con la speranza che almeno nei prossimi romanzi non ci sarebbe stato il solito corteggiamento della bellona di turno che è sempre alta, dalla folta chioma e con le gambe mozzafiato. Invece sono rimasta fregata da questa miope visione gossipara e sono arrivata del tutto impreparata al tragico finale che mi ha anche strappato una lacrimuccia. A parte i segnali disseminati nel giallo, che Una lama di luce non sia un romanzo incentrato sulla vita sentimentale di Montalbano lo dimostra la scrittura più scabra e sicula del solito: praticamente il romanzo è scritto in dialetto e solo i dialoghi con le autorità sono scritti in italiano corretto.
La scrittura è invece il punto debole de Io sono il Libanese prequel dedicato al protagonista de Romanzo Criminale: se nell’omonimo romanzo la scrittura di De Cataldo ti rovesciava addosso senza soluzione di continuità il complicatissimo intreccio tra politica e malaffare, qui siamo di fronte a una scrittura più lineare e non è difficile intuire che il romanzo sia una costola della sceneggiatura de Romanzo criminale la serie, infatti si ripropongono alcuni episodi che stanno alla base della mitologia della Banda della Magliana ad esempio il motivo dell’odio per il Teribbile da parte del Libanese: insomma il sospetto di essere di fronte a un’operazione di puro marketing c’è.
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