Da quando, otto anni prima, Batman si è assunto le colpe di Due Facce diventando un reietto, Gotham City gode di un periodo di calma e prosperità ma nuvole fosche si stanno addensando all’orizzonte mentre Bruce Wayne si è isolato nella proprietà di famiglia. La sua assenza favorisce un tentativo di scalata alle industrie Wayne e la città finisce in mano a Bane, un truce mercenario che rivela la verità su Dent/Due Facce e tiene Gotham sotto la minaccia di un esplosione nucleare..
Se è già notevole che una trilogia finisca senza snaturarsi, Nolan compie il miracolo (riuscito solo al Signore degli Anelli) di concludere in crescendo il suo trittico su Batman terminandolo con quello che a mio parere è il capitolo più riuscito dell’intera saga in cui si raggiunge l’equilibrio ottimale tra la riflessione autoriale e l’action necessaria a una storia di supereroi (penso alla notevole sequenza aerea iniziale).
La manipolazione della verità è uno dei temi fondamentali della teoretica di Nolan fin dai tempi di Memento dove va ricostruita come un puzzle, per arrivare a sfalsarla tra i vari piani di realtà in Inception passando per il capolavoro del regista, The prestige. La riflessione sulla menzogna è fondamentale anche nella trilogia di Batman: nel primo capitolo vediamo un uomo che sceglie di nascondersi dietro a una maschera per diventare un simbolo che scuota le coscienze, nel secondo episodio si altera la verità per permettere al bene di vincere mentre in quest’ultimo capitolo la verità sembra apparentemente trionfare svelando l’inganno su Dent ma la menzogna aumenta in modo esponenziale perchè è attraverso un’enorme bugia sull’innesco della bomba che Bane governa con pugno di ferro Gotham.
L’adesione della vicenda di Batman al nostro presente diventa totale ne Il Cavaliere Oscuro il ritorno dove la recessione economica e i vari Occupy assumono una dimensione apocalittica che coniuga il futuribile di Mad Max (il look di Bane per certi versi me lo ricordava) con reminiscenze della rivoluzione d'Ottobre (la distruzione delle case ricche ricorda certe foto del Palazzo d’Inverno devastato) e quella francese (l’allucinato Cillian Murphy assiso su un altissimo scranno pare uscito dal segmento sul Terrore del Napoleon di Abel Gance). Sperando che il film non sia profetico, nella figura di Bane si adombra un notevole populismo che si aggira anche nei nostri confini patri. "Questa è una borsa valori, non c’e’ niente da rubare!" esclama un broker e Bane prontamente gli risponde "Allora tu che ci fai qui?".
Nolan però è autore molto complesso per proporre un’opera che si legga solo al negativo. La lettura positiva sembra ispirarsi alla frase di Brecht Beato il paese che non ha bisogno di eroi e infatti Batman è sempre più assente dai snodi fondamentali della vicenda: è il Commissario Gordon a disinnescare la bomba, un uomo normale, insignificante di mezz’età con gli occhiali e i baffi ingrigiti. Se Bane incarna il populismo, il commissario diventa il simbolo dell’impegno positivo dell’uomo della strada che si mette in gioco e non si chiude nel proprio egoismo indifferente.
Tornando al lato squisitamente comics del film, non si può tacere della bella prova di Anne Hathaway come CatWoman, certo la sua eroina deve il nome alla destrezza felina nel furto che la accomuna al Gatto di Caccia al Ladro, niente a che fare con la resurrezione burtoniana della CatWoman di Michelle Pfeiffer. Nonostante questo anche una burtoniana come la sottoscritta ha apprezzato la sensualità dell’attrice e l’attualità del personaggio.
Sono un fan di Batman e di Nolan e devo dire che quest'ultimo capitolo mi è piaciuto meno degli altri due. Nel primo capito il Cavaliere Oscuro era perfetto: tetro, freddo e noir, quello che autori di fumetti come Miller e, prima di lui, O'Neil mi hanno fatto amare. Perché Batman non è un supereroe come gli altri, nasce da un evento tragico, l'omicidio dei genitori di Bruce Wayne, e gli unici poteri che riceve in cambio sono la cospicua eredità del dottor Thomas Wayne, suo padre, e una folle determinazione. In questo capitolo Nolan sfrutta come cattivo Ra's al Ghul e la mia stima per l'autore diviene venerazione. Il secondo capitolo della saga il paradigma "i cattivi si adeguano al supereroe" viene riproposto con le nemesi storiche di Batman: Joker e Due Facce. Il Joker di Nolan, interpretato in maniera stupefacente da Heath Ledger, non ha quasi nulla di quello del fumetto, è una scheggia malvagia e impazzita venuta a gettare il panico e il chaos su Gotham City, ma è una versione, a mio modesto parere, migliore di quelle di grandi autori del fumetto, quali Azzarello, Moore e Morrison. L'ultimo capitolo mi è parso inferiore agli altri due. Sarà stata troppa la retorica, che è scaduta in un ammiccare ai temi moderni. Sarà stato il rush finale: come diavolo ha fatto Bruce Wayne a raggiungere Gotham da Santa Prisca così in fretta? Sara stata la fine, che mi è sembrata quasi identica a quella di The prestige, ma con gli attori che avevano ruoli opposti, molto di maniera. E poi come diavolo facevano a incontrarsi in un locale a Firenze che né Alfred né Wayne hanno mai menzionato? Nolan crea film come un orologiaio svizzero meccanismi, impietosi e precisi, ma se perdono colpi gli orologi smettono di stupire per la loro precisione. Resta il fatto che ho apprezzato la Hathaway, non solo per le curve, ma per una interpretazione di Catwoman davvero impeccabile. Bane è migliore quello sceneggiato da Nolan di quello dei fumetti, la sua logica spietata adesso è plausibile. Nel complesso, il miglior ciclo cinematografico su Batman, compresa la terza parte.
Scritto da: gunzapper | 06 settembre 2012 a 22:16
Essendo completamente digiuna di fumetti non arrivo alle tue conclusioni più che condivisibili. Cmq sì, c'è molta accelerazione nel finale e il film sarebbe dovuto finire con Batman che si allontana in volo. Quel che viene dopo è pubblicità per l'ennesimo sequel che manderà in vacca la trilogia come successe ai due Batman di Tim Burton che erano molto belli.
Credo che Nolan non parteciperà più e spero anche Bale
Scritto da: Ava | 06 settembre 2012 a 22:48
Come ho scritto da me, l'ho trovato un gran bel film,l’ideale conclusione di una trilogia splendida. Non l'ho trovato il migliore dei tre (preferisco leggermente il primo) per il solo fatto si tratta dell'episodio più commerciale e buonista, ma forse era inevitabile, e in fondo Nolan resta comunque un regista che, sebbene dotato di una tecnica e un talento smisurati, gira film per il grande pubblico (l’epilogo con strizzatina d’occhio finale agli spettatori ne è l’esempio più lampante). Per il resto, il film è spettacolare, divertente, con grandi interpreti, e sorretto da una valenza metaforica sui nostri tempi (la crisi globale, le storture della società moderna) che me lo fanno apprezzare ancor di più!
CCredi davvero ci sarà un sequel? Spero proprio di no, rovinerebbe quanto di buono fatto fin'ora. Ovviamente Nolan se ne tirerebbe fuori, di questo sono certo!
Scritto da: Monsieur Verdoux | 09 settembre 2012 a 18:47
Io ho preferito il secondo su tutti, ma proprio su tutti i Batman mai trasposti cinematograficamente. Comunque ho amato moltissimo anche questa conclusione, a mio modesto avviso straordinaria.
Scritto da: Alessandra | 09 settembre 2012 a 20:11
@Alessandra a me è piaciuto molto l'ultimo capitolo proprio perché concretizza in pieno l'idea di portare un supereroe nell'attualità con risultati egregi e non avendo mai frequentato i fumetti di batman spiderman &C. ne apprezzo tutta la portata.
@MonsieruVerdoux, ripeto secondo me il film (di Nolan) finisce con batman in volo, la coda buonista è un chiaro spottone per quel che verrà dopo. Con tutto il rispetto per Robin, tutte le volte che entra in scena deve completamente rovinare il lavoro su Batman!?! ;)
Scritto da: ava | 11 settembre 2012 a 18:42