True romance
Usa 1993,
con Christian Slater, Patricia Arquette, Dennis Hopper, Val Kilmer, Gary Oldman, Brad Pitt, Christopher Walken, James Gandolfini, Samuel L. Jackson, Chris Penn, Jack Black
regia di Tony Scott
Clarence lavora in un negozio di fumetti a Detroit e la sera del suo compleanno va al cinema. In sala conosce una ragazza, Alabama; i due trascorrono una bellissima serata e finiscono a letto insieme. Alabama confida a Clarence di essere una squillo, regalo di compleanno del suo datore di lavoro ma al ragazzo non importa e i due corrono a sposarsi. Clarence poi si reca dal magnaccia della moglie per riprendere le sue cose e finisce per ucciderlo. Invece della valigia di Alabama prende una valigia piena di droga. Gli sposini decidono di smerciarla in California ma lasciano molti indizi e ben presto si ritrovano i mafiosi proprietari della coca alle calcagna..
Forse non è il film più adatto per ricordare la tragica scomparsa di Tony Scott: il film è scritto da Quentin Tarantino e rispecchia fedelmente le ossessioni e gli stilemi del regista che al momento aveva diretto solo Le iene come i monologhi su cinema e musica (in Una vita al massimo Clarence si confida addirittura con il fantasma di Elvis). Erano probabilmente gli anni in cui Quentin girava con lo spolverino di Mark, il protagonista di A better tomorrow di John Woo e infatti tra tante scene di kung fu, alla televisione passa un estratto del film: una scena di resa dei conti con pistole alla mano, anticipatrice del mexican standoff finale che omaggia a modo suo le sparatorie di John Woo con tutte le piume dei cuscini che svolazzano al posto delle colombe.
Tony Scott ci mette il suo stile patinato che è diventato uno stilema dei secondi anni anni ’80 e dei primi anni ’90: quei fasci di luce che filtrano dalle serrande o illuminano la notte di un blu fluo. Anche la direzione degli attori porta più la firma di Scott che di Tarantino (che ha sempre giurato di non essere mai stato sul set durante le riprese) Christian Slater fa il verso a Tom Cruise mentre il personaggio di Alabama è la classica figura di bionda svampita che scombina la vita dell’uomo che incontra, tipica di certo cinema anni ’80 vedi la Rosanna Arquette di Fuori Oraro, la Melanie Griffith di Qualcosa di travolgente e per certi versi anche la Madonna di Who’s that girl? remake pop e scanzonato di Susanna!: ecco dove sono finite le eroine delle commedie brillanti anni ’30, frequentano e tengono testa ai bad boys violenti! L’ideale femminino di Tarantino (alla Kill Bill) esplode solo nella scena in cui Alabama si difende dal killer interpretato da James Gandolfini.
Inutile comunque spartire i meriti e i compiti tra i due autori, il connubio funziona e il film è una divertente commistione tra commedia romantica sposato all’action movie più efferato spruzzato da grandi dosi di ironia. Credo che forse non l’avrei amato molto all’epoca, visto oggi mi diverte tantissimo ed è un’interessante compendio dell’evoluzione cinematografica dell’ultimo ventennio.
Bel film!
Certo che Allison Dubois fa' veramente fare una brutta fine a Tony Soprano :)
Scritto da: roy | 24 agosto 2012 a 13:19