Peter Parker ha pochissimi ricordi della sua infanzia e dei suoi genitori, ricorda solo la notte concitata in cui lo affidarono agli zii Ben e Mary. Quando Peter è un liceale dalla cantina riemerge una vecchia cartella appartenuta al padre di Peter, Richard. Contiene delle equazioni matematiche e la foto del collega e più caro amico di Richard, il dottor Curt Connors. Peter si mette in contatto con il professore e gli passa la formula paterna senza sapere che le conseguenze saranno inimmaginabili, anche per lui che curiosando nei laboratori della Oscorp viene morsicato da un ragno acquistando i superpoteri..
Non è un mistero che io non abbia amato la trilogia di Sam Raimi per cui sono entrata in sala con pochissime aspettative e invece devo dire che il reboot della saga di Spider, diretto da Marc Webb, mi ha divertito. Ammettiamo pure che gran parte del merito sia del protagonista: se avevo un’antipatia a pelle per Tobey Maguire, confesso di subire il fascino di Andrew Garfield che rientra nei mio canone ideale di uomo non bellissimo e tendenzialmente sfisicato (no, il beefcake non fa per me).
La parte iniziale è forse un po’ troppo "potteriana" con la famiglia in fuga da una forza oscura e lo stilema HP raggiunge l’acme quando Peter indossa gli occhiali del padre trovati nella vecchia borsa.
Ritengo degna di nota la parte che descrive come il protagonista debba riuscire a controllare i suoi nuovi poteri: ci sono momenti comici esilaranti (su tutte la scena liberatoria del pugno che sfracassa la sveglia mattutina) che mi hanno fatto venire in mente, con tutte le debite differenze, Buster Keaton: il maestro del muto raccontava l’inferiorità dell’essere umano verso le macchine (oggi diremmo la tecnologia) mentre in The amazing Spider-Man Peter Parker diventa inadeguato per manifesta superiorità verso la tecnologia a disposizione.
Nonostante questo paragone così alto il film è solamente un buon prodotto di intrattenimento, con effetti speciali notevoli che la visione in IMAX rende ancora più godibili.
Ricordatevi di aspettare la fine dei titoli di coda perché terminano con una piccola clip dell’inevitabile secondo episodio.
io devo dire che questo film invece mi ha deluso parecchio, la trilogia di sam raimi non è che mi entusiasmasse (quando uscì nelle sale mi piacque molto, ma poi rivista con occhi più maturi ne ho scoperto tutte le pecche), però questo di marc webb mi è sembrato un film un pò per bambini, con personaggi che fanno e dicono cose incomprensibili (la scena in cui Peter bacia Gwen rivelandole la sua identità è una cosa inguardabile), e con una sceneggiatura parecchio debole. Salvo qualcosina (il mistero della scomparsa dei genitori, gli effetti speciali) ma per il resto anche Garfield non è granchè, Spier-Man era molto più sfigato di quanto non lo sia lui nel film.
Un saluto!
Scritto da: MonsieurVerdoux | 26 luglio 2012 a 09:46