Ella e John sono una coppia di ottantenni: lei obesa e distrutta dal cancro, lui con l’Alzheimer. A dispetto del parere dei medici e dei figli i due vecchietti, da sempre patiti camperisti, decidono di attraversare l’America sulla mitica Route 66 e dalla natia Detroit si spostano a Chicago, punto iniziale ufficiale della più celebre strada americana per percorrerla tutta fino in California e concedersi una gita a Disneyland.
Il romanzo di Michael Zadoorian è uno dei libri più interessanti letti da tempo, di quelli che ti entrano dentro e ti accompagnano anche quando hai terminato di leggerli. Il viaggio è narrato in prima persona da Ella e ci si innamora di questi due strampalati vecchi con ben più di un piede nella fossa che decidono di attraversare tutta l’America con il Leisure Seeker, un glorioso camper che ha almeno la metà dei loro anni e li ha accompagnati lungo i viaggi di tutta una vita in luoghi che ora la coppia riattraversa e ricorda anche attraverso le migliaia di diapositive che Ella e John guardano alla sera condividendole spesso con altri campeggiatori.
Il romanzo ha una componente molto liberatoria, la vecchiaia come ultima frontiera di libertà e anticonformismo: Ella ben presto getterà la parrucca che nascondeva la sua testa spelacchiata per coprirla con un berretto ma poi sceglierà la libertà totale.
Passi la vita a preoccuparti di quel che penserà la gente, quando, in realtà, gli altri, perlopiù non pensano niente. Nelle rare occasioni in cui accade, è vero, di solito è qualcosa di brutto, ma almeno bisogna apprezzare che abbiano fatto lo sforzo di pensare.
Questa è la filosofia di Ella che non ci risparmia nulla, l’incontinenza del marito, la fatica del proprio corpo grasso e sofferente domato dagli antidolorifici, le tenerezze e i baci dagli aliti sulfurei, le liti.
Il viaggio prosegue tra alti e bassi, giornate buone in cui John è presente e altre in cui le loro malattie prendono il sopravvento, incontri gentili ma qualche volta anche pericolosi e ben presto ci si accorge che quei pochi tratti di originale Route 66 sopravvissuti all’autostrada sono desolati e mal ridotti come i due protagonisti, l’assurdità del Cadillac Ranch, gli enormi pupazzi che segnalano attrazioni scomparse o in sfacelo.. un crescendo fino al tratto notturno in Arizona accanto a città fantasma e a sagome di gigantesche creature preistoriche.
Ella e John rappresentano il declino di una generazione e di un’America che va scomparendo, quella dei lunghi viaggi in macchina lungo “la strada madre” se On the Road era il grido di ribellione dei giovani In viaggio contromano è l’urlo con cui i vecchi della medesima generazione si sollevano contro un destino di lenta agonia in case di riposo.
Sarebbe bello se ci facessero un film :-)
Scritto da: roy | 30 luglio 2012 a 09:48