C'è tempo fino a domenica 29 luglio per visitare la mostra che getta uno sguardo su sei artisti contemporanei cinesi che hanno in comune il luogo di provenienza, la provincia dello Shandong, regione dal grande fermento culturale e non a caso patria di numerosi artisti.
Il percorso espositivo si apre con una sala dedicata a Huang Keha, la veterana degli artisti presenti, classe 1943 il cui lavoro fotografico è di grande suggestione, come dice nell’introduzione del catalogo il curatore della mostra Vincenzo Sanfo le sue immagini rubate alla natura riescono a rievocare la storia dell’arte moderna e debbo dire che in una sua opera in cui le case riflettono nell’acqua ho ritrovato il luccichìo dorato e la frammentazione mosaicata dei quadri di Klimt.
La seconda sala è dedicata a Xu De Qi, celebre per i suoi quadri pop dove campeggia Mao circondato da simboli del capitalismo occidentale, di solito riflessi in un paio di Ray-Ban indossati dal padre della rivoluzione culturale cinese. Avevo già visto le opere di Xu de Qi alla biennale di Sabbioneta nel 2010 e mi ha sorpreso vedere l’evoluzione della sua opera: l’onnipresente Mao non flirta più con gli States ma si circonda dell’arte della vecchia Europa in particolare di Magritte; il ciclo di opere in mostra si chiama infatto Maogritte e non è presente nel catalogo della mostra che presenta invece opere del ciclo China Girl.
La terza sala è dedicata all’artista più promettente Zhang Hong Mei che il professor Sanfo definisce la Sonia Delaunay cinese per il lavoro sui tessuti compiuti dalla giovane artista nata nel 1973. Il suo lavoro è interessante perchè sta introducendo lentamente il concetto di arte astratta nella pittura cinese che è sempre stata fortemente figurativa. Zhang Hong Mei ha iniziato dipingendo tratti geometrici su antiche stoffe che rappresentano ritratti familiari, il suo lavoro ora si evolve verso un astrattismo puro colorato e dinamico che ricorda Mondrian. Anche lei aveva una sala dedicata alla Biennale di Sabbioneta e ha disegnato il logo per il Premio Tenco del 2010.
Degno di menzione è anche l’ultimo artista in mostra, il fotografo Zheng Hi le cui opere indagano una Cina tradizionale che va scomparendo: sono fotogrammi che sanno rinchiudere intere esistenze di persone anziane che vivono in povere abitazioni ben lontane dal confort delle moderne metropoli cinesi, narrando una dignitosa povertà e arretratezza con grande pathos.
Quello che emerge dalla mostra è una situazione artistica molto vivace che sembra conoscere bene la cultura occidentale tanto da trarne ispirazione pur restando fedele alla propria tradizione, l’ennesima apparente contraddizione di quel rompicapo cinese con cui dobbiamo inesorabilmente confrontarci.
Palazzo Monferrato
via San Lorenzo 21
Alessandria
18 Giugno 2012 - 29 Luglio 2012
Mostra molto interessante.
Complimenti per la foto ;-)
Scritto da: roy | 30 luglio 2012 a 09:57