105 anni per una delle attrici più brave del cinema americano, modello di modernità ed emancipazione non solo nella recitazione: nel 1944 era l'attrice più pagata di Hollywood.
Ruby Catherine Sevens nasce a Brooklyn il 16 luglio 1907. A quattordici anni intraprende la carriera di danzatrice e diventa una ballerina delle Ziegfeld Folies nel 1922. Il cinema la nota e nel 1927 Barbara Stanwyck debutta con un piccolo ruolo non accreditato in Broadway Nights di Joseph C. Boyle e prosegue la sua attività teatrale che le farà incontrare il primo marito, l’attore Frank Fay che sposa nel ‘28 rima di trasferirsi insieme a lui a Hollywood. Nel 1929 il primo ruolo da protagonista ne La porta chiusa di George Fitzmaurice.
Benchè il film non abbia fortuna, come il seguente Rosa del Messico, Frank Capra la vuole per Femmine di lusso del 1930: il film racconta l’amore tra una modella e il pittore che vede incarnato in lei il suo ideale pittorico; la pellicola viene ricordata per le chiari allusioni erotiche di alcune scene.
Il connubio artistico con Capra sforna alcune pellicole molto significative dei primi anni ’30 quali La donna del miracolo (1931), Proibito (1932) e L’amaro tè del generale Yen (1933). Barbara Stanwyck è ormai un attrice affermata che nel 1937 riceve la sua prima nomination agli Oscar per Amore sublime diretto da King Vidor.
L’attrice considerò sempre il ruolo di Stella Dallas la sua prova migliore ma i suoi lavori più famosi appartengono alla prima metà degli anni ‘40: la commedia degli equivoci Lady Eva accanto a Henry Fonda per la regia di Preston Sturges del 1941, lo stesso anno in cui ancora per Frank Capra interpreta Ann Mitchell, la furba giornalista che deve gestire la campagna di Gary Cooper in Arriva John Doe.
Nel 1942 è ancora accanto a Gary Cooper in Colpo di Fulmine: dirige Howard Hawks ma la sceneggiatura è di Billy Wilder che rovescia la favola di Biancaneve facendo della protagonista femminile “il principe” che risveglia il glottologo Bertram Potts. E sarà proprio Wilder a dirigere la Stanwyck nel ruolo della vita, quello di Phyllis Dietrichson, il prototipo della dark lady che dominerà gli schermi nella seconda metà degli anni ‘40, nel film La fiamma del peccato del 1944.
Nel 1946 è protagonista del bellissimo noir Lo strano amore di Marta Ivers accanto a Van Heflin e Kirk Douglas per la regia di Lewis Milestone.
Ancora un film ad alta tensione in Il terrore corre sul filo (1948) di Anatole Litvak dove l’attrice è una donna bloccata a letto da una malattia che intercetta casualmente una telefonata da cui arguisce che il marito (Burt Lancaster) la vuole uccidere.
Ne I marciapiedi di New York del 1949 di Mervyn LeRoy, la Stanwyck deve badare a tenersi il marito James Mason tentato dal ritorno dell’amante Ava Gardner (e la Gardner fu una delle amanti del secondo marito di Barbara Stanwyck, il bellissimo Robert Taylor che l’attrice amò follemente e da cui divorzia nel 1951).
Il film di Fritz Lang La confessione della signora Doyle del 1952 si segnala più per una piccola partecipazione, ma esplosiva di Marilyn Monroe.
Nel 1954 e’ tra i protagonisti de La sete del potere il film di Robert Wise che racconta le lotte tra i vicepresidenti di un’industria alla morte improvvisa del presidente di cui la Stanwyck interpreta la vedova.
Nel 1960 l’attrice debutta in televisione con un suo show che vincerà un Emmy, The Barbara Stanwyck Show e alla televisione l’attrice consacrerà la parte finale della sua carriera.
Tra gli ultimi film per il grande schermo va segnalato Anime sporche (1962) di Edward Dmytryk accanto a Henry Fonda, nel film l’attrice interpreta la tenutaria lesbica di un bordello e proprio Henry Fonda alla fine della loro tempestosa relazione sentimentale sul set di Lady Eva si era lasciato sfuggire delle tendenze omosessuali dell’attrice.
L’ultimo film per il cinema è Passi nella notte del 1964 e il protagonista maschile è l’ex marito Robert Taylor.
Tra il 1965 e il ‘69 è la matriarca Victoria Barkley nella serie televisiva La grande Vallata, il telefilm segna l’inizio della carriera televisiva di Barbara Stanwyck che ritroviamo in Uccelli di rovo, nel ruolo di Constance Colby Patterson in Dinasty da cui nasce lo spin-off I Colby di cui è protagonista.
Nel 1982 arriva l’Oscar alla carriera l’unica statuetta vinta dall’attrice che pure aveva avuto quattro nomination guadagnandosi il soprannome di “the best actress who never won an Oscar”.
Muore il 20 gennaio 1990 a Santa Monica, California.
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