Italia USA 1958, Titanus
con Ava Gardner, Anthony Franciosa, Gino Cervi, Amedeo Nazzari, Lea Padovani
regia di Henry Koster
Nella Spagna degli inizi del XIX secolo, ancora oppressa dal giogo dell’Inquisizione e sotto le mire dell'espansione napoleonica, il pittore spiantato Francisco Goya incontra la bellissima e anticonvenzionale duchessa d’Alba in una taverna di Madrid; la ritrova alla corte di Carlo IV di Borbone una volta diventato pittore di corte. L’attrazione tra i due è scoccata dal primo minuto ma il loro sarà un amore contrastato dalle incomprensioni e dagli intrighi politici al punto che la Duchessa, per salvare Goya dalla morte, finge di tradirlo per farlo allontanare. Si ritroveranno al capezzale di Maria Cayetana, fatta avvelenare dal nemico di sempre, il Primo Ministro amante della Regina, Manuel Godoy.
Mediocre pellicola di “Hollywood sul Tevere” che spreca un cast stellare: oltre ai due protagonisti americani, troviamo Gino Cervi e Lea Padovani nei panni dei Reali di Spagna e Amedeo Nazzari in quelli del Primo Ministro Godoy. Tutto si riduce a un melodrammone sentimentale (infinita la scena dell’ultimo addio tra i due sfortunati amanti) inficiato da troppi balletti e condito con tutte le dicerie sulla relazione tra il pittore e Maria Teresa Cayetana de Silva Duchessa de Alba: che la gran dama sia stata la modella per lo scabroso dipinto La Maja desnuda (visibile solo di straforo nel corso del film in cui non si menziona mai il quadro gemello della Maja vestida) e soprattutto che la nobildonna sia stata avvelenata su ordine di Godoy mentre è ormai accertato che la Duchessa d’Alba morì per cause naturali, presumibilmente di tisi.
Si salvano i titoli di testa che scorrono sulle opere di Francisco Goya e qualche bella inquadratura relativa all’incarceramento del pittore.
Vincitore di un David di Donatello nel 1959 per la miglior produzione.
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