La mostra attualmente in corso alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino propone un’interessante riflessione sui media, in un epoca in cui siamo sovraesposti all’informazione visiva, non a caso a colpirmi di più sono stati le opere che non usavano il video come mezzo per indagare il rapporto mediatico.
Di sicuro impatto è l'opera di Hans Peter Feldman 12/9 Frontpage che raccoglie più di centocinquanta prime pagine di quotidiani di tutto il mondo del 12 settembre 2001, il giorno seguente l’attentato alle Torre Gemelle. A più di un decennio di distanza l’ossessiva rappresentazione del messaggio dai toni apocalittici crea un forte senso di oppressione e conferma definitivamente che quella data è uno spartiacque fondamentale nella storia dell’umanità.
Thomas Hirshhorn propone Ingrowth opera del 2009 che mi ha fatto fortemente riflettere: quattro manichini femminili che rappresentano le quattro virtù Fede, Speranza, Grazia, Verità mutilati da enormi fori e legate dalla treccia dei capelli una volta a modelli scientifici che mostrano l’interno del corpo umano, oppure a una serie di giocattoli che rappresentano degli eroi dei fumetti e per finire a foto di cronaca molto esplicite nel mostrare vittime di sparatorie e per questo rifiutate dai media. Di fronte a quest’ultima istallazione che dovrebbe far inorridire al solo pensiero mi sono accorta di non provare quasi emozioni perchè scene del genere sono proposte con una certa frequenza dal cinema horror e non solo. Sono diventata indifferente per troppa sovraesposizione a immagini raccapriccianti o il pensare che quelle teste spappolate siano COME quelle dei film è un’estrema forma di difesa?
Se l’opera di Hirshhorn mi pone delle domande mi ha angosciato il Kessler’s circus di John Kessler, ispirato alla celebre opera di Calder, Calder’s Circus: Kessler ripropone una fantasia di oggetti in movimento sotto una tenda da campo militare e i personaggi sono soldatini spesso mutilati che vorticano furiosamente ripresi ognuno dalla propria telecamera che ne riflette l’immagine su una serie di schermi posti ai lati dell’istallazione, una follia ipercinetica e tragica che arriva dritta allo stomaco, forse perchè riprende modelli legati all’innocenza dell'infanzia e del gioco.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, Torino
2 Febbraio - 13 Maggio 2012
Una mostra molto interessante ed originale.
Scritto da: Roy | 09 maggio 2012 a 15:30