Nella seconda metà del ’700 la famiglia Collins si trasferisce nel Nuovo Mondo ed impianta nel Maine l’impresa ittica di famiglia; gli affari prosperano e il villaggio prende il nome di Collinsport. Barnabas Collins è l’erede di questo impero ma commette l’errore di avere una tresca con una cameriera, Angelique. La ragazza che si è innamorata follemente, è una strega e quando vede Barnabas innamorarsi di Josette induce la ragazza al suicidio, maledice la famiglia e trasforma l’amato in un vampiro facendolo poi rinchiudere in una bara. Nel 1972 durante dei lavori stradali, Barnabas viene accidentalmente liberato dalla sua tomba prigione e si reca a casa dove trova gli eredi dei Collins sull’orlo della rovina mentre Angelique ha prosperato a loro spese ma la strega sarebbe ancora disposta a dividere il suo impero con l’indimenticato Barnabas..
Per la sua ultima fatica Tim Burton si ispira a una serie televisiva americana andata in onda sul finire degli anni ‘60, il risultato è un divertissement che ha innanzitutto il merito di ridare dignità gotica alla figura del vampiro dopo lo scempio che ne ha compiuto la saga di Twilight: come al solito non si può non amare lo sventurato Barnabas ridotto a vampiro dal maleficio di Angelique ma come sempre Burton non esita a mostrarci il lato oscuro del suo eroe, costretto ad uccidere brutalmente gli operai che lo hanno liberato dalla secolare prigionia per soddisfare l’attrettanto secolare sete di sangue. Si può parteggiare per un vampiro che uccide e dissangua senza la deviazione etica di Twilight o The Vampire Diaries o True Blood in cui i vampiri buoni scelgono di rifiutare il sangue umano e si limitano a quello animale o a dei surrogati. Dark Shadows andrebbe apprezzato solo per il fatto di aver rimesso le cose a posto una volta per tutte!
Il film non sarà una delle vette burtonianie ma personalmente la gioia di ritrovarmi nel mondo di Burton batte il rischio del manierismo e ritrovo con piacere certe espressioni di Edward Mani di Forbice sul viso nuovamente pallido del Barnabas di Johnny Depp e apprezzo anche che la nuova fidanzata appena trasformata trascolori in un volto assai simile a quello de La sposa cadavere. Tim Burton, comunque, non si limita ad aggiornare la sua galleria di personaggi strambi e mostri dal cuore umano, Dark Shadows indaga il tema dell’amour fou con il tormentato personaggio di Angelique Bouchard, strega divorata dall’”odi et amo” odiosa e disperata, ottimamente interpretata da Eva Green.
Carino e piacevole, a parte qualche caduta di stile e qualche falla in fase di sceneggiatura. Però tutto sommato è gradevole, anche se in Burton ci spero sempre.
Scritto da: Alessandra | 28 maggio 2012 a 22:57
si capova già dal trailer che era solo un gioco sul tema del vampiro, forse per questo non son rimasta delusa: sapevo cosa aspettarmi :)
Scritto da: ava | 30 maggio 2012 a 15:57