Giovedì scorso si è svolta un’anteprima mondiale che e’ passata inosservata ai più, non solo per colpa del bailamme sanremese: dopo concerti rock e opere liriche anche l’arte è approdata al cinema.
L’iniziativa e’ stata della National Gallery di Londra che ha raccontato a mezz’Europa in diretta via satellite la mostra Leonardo da Vinci: pittore alla corte di Milano evento di grande successo conclusosi il 5 febbraio scorso.
L’approccio e’ stato molto classico ed istituzionale: accolti da un’elegante signora, gli spettatori sono stati accompagnati nel percorso espositivo con la partecipazione di diversi ospiti che commentavano gli aspetti storico-artistici e quelli tecnici che stanno dietro a una mostra di cosi’ grande importanza.
Il primo quadro in mostra è Il Musico che nel 1494 colpi’ molto la corte milanese che fino al allora aveva conosciuto solo ritratti di profilo mentre il volto di tre quarti di Atalante Migliorotti esprime tutta la gamma psicologica del volto.
Il secondo segmento si concentra sulla bellezza femminile con il celeberrimo ritratto de La Dama con l’ermellino e La Belle Ferronnière. Confutata la tesi che la seconda dama rappresentasse l’amante del sovrano francese, ma piuttosto Beatrice d’Este, la moglie di Ludovico il Moro, il curatore ha posizionato le opere facendo in modo che La Belle Ferronnière piantasse il suo sguardo battagliero sul ritratto di Cecilia Gallerani, algidamente persa nel suo sogno amoroso. Qualunque sia stato il legame tra l due dame, la tensione creata dalla disposizione è genialmente palpabile anche allo spettatore meno accorto.
Il San Gerolamo offre l’occasione per approfondire gli studi scientifici di Leonardo.
Le due versioni de La Vergine delle rocce, vicine per la prima volta nel corso dei secoli, introducono al tema del sacro e sono il vero motore della mostra creata proprio per valorizzare il restauro della seconda versione di proprietà della National Gallery, mentre la prima di 15 anni piu’ vecchia sta al Louvre ed e’ ascesa a fama mondiale grazie a Il Codice Da Vinci.
La Madonna Litta offre il destro per un approfondimento sulle attribuzioni e su come lavoravano le botteghe medievali e rinascimentali. Molti sono i disegni che accompagnano i quadri in mostra ma un posto di rilievo occupa Cartone del Burlington House, che rappresenta la Madonna e Sant’Anna con Gesù Bambino e San Giovanni Battista, nato come disegno (e non come cartone da utilizzare per quadro od affresco) incanta per la grazia e la raffinata psicologia dei due volti femminili.
La mostra si chiude con il Salvator Mundi, opera solo di recente attribuita al genio di Leonardo e nella dolcezza dello sguardo di Cristo si realizza in pieno la capacita del pittore di rappresentare il sacro.
Benchè il documentario in sè non abbia un valore particolare che esuli dalla didattica, l’arte al cinema si è rivelata una scoperta molto interessante permettendo di apprezzare eventi lontani per i quali (soprattutto in tempo di crisi) non è possibile approntare un apposito viaggio e le spiegazioni approfondite superano quelle di una qualsiasi guida. Un’esperienza che non entra in conflitto con l’attivita’ museale anzi l’incentiva perche’ personalmente sarei immediatamente partita per vedere dal vivo la raccolta ma mi limiterò a ordinare il catalogo.
Non vuole essere un “in cauda venenum” ma purtroppo nella sala in cui ho visto lo spettacolo ci sono stati dei problemi tecnici, delle alterazioni del colore per permettere di vedere bene i sottotitoli italiani, questo non ha impedito di apprezzare lo spirito della proiezione e soprattutto lo staff è stato così gentile da rimborsare il biglietto con un omaggio per un altro spettacolo.
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