Quello che vi guarda sguincio dalla foto di questo post e’ il Fer-de-Lance soprannome che viene dato al Bothrops lanceolatus, un velenosissimo serpente della Martinica, uno dei pochi serpenti al mondo che ha l’abitudine di aggredire anche senza essere stato attaccato.
Fer-de-Lance e’ anche titolo del primo romanzo di Rex Stout in cui compare il detective Nero Wolfe, volume che ho appena finito di leggere e che mi ha lasciato piuttosto delusa. Avevo idee molto confuse su questo personaggio: son troppo giovane per ricordarmi lo sceneggiato del 1969 con Tino Buazzelli e nella mia mente il telefilm sul grasso detective che coltiva orchidee si era fusa con la serie americana di Ironside, il consulente della Squadra Omicidi costretto su una sedia a rotelle interpretato da Raymond Burr (il celebre Perry Mason televisivo).
Le mie poche idee ben confuse son state destabilizzate dall’inaspettato io narrante: le indagini di Nero Wolfe son narrate dal suo assistente Archie Goodwin, la cui personalita’ mi ha disorientato alquanto: cinico con la polizia e i clienti, mostra un certo servilismo misto ad odio verso il suo capo. Nero Wolfe in questo romanzo e’ una figura un po’ distante se ne sta sullo sfondo almeno fino a quando non incontra il simpatico animaletto che vi occhieggia da questa pagina. L’assassino l’ha infilato nel cassetto della scrivania di Wolfe e l’uomo appena entrato nella stanza, avverte che il suo studio e’ stato violato da qualche presenza estranea. Confida le sue impressioni al fido vice Goodwin e con deduzione logica Wolfe arriva a capire che qualcosa di anomalo dev’essere stato infilato nel cassetto. I due uomini procedono con molta attenzione all’apertura del medesimo ed ecco comparire il nostro serpentello che vi ricordo aver la pessima abitudine di mordere senza essere stato attaccato. Guardatelo bene.. vi sembra una bestiola lenta o dai riflessi pronti? Beh nel romanzo viene ucciso alla quarta bastonata mentre continua a strisciare lemme lemme sulla scrivania e il colpo ferale sul capino glielo propina propo il corpulento Wolfe che il suo aiutante ci ha descritto estremamente imbarazzato nei movimenti a causa del peso.
All’incredibilita’ dell’evento si unisce una certa superficialità del racconto che non e’ riuscito ad avvincermi in nessun modo, escluso il capitolo finale in cui Wolfe dà una giustificazione di come ha chiuso il caso di cui Goodwin dà una spiegazione del tutto diversa in cui emerge finalmente qualche caratteristica psicologica di Wolfe interessato solo alla propria pace e tranquillita’.
Credo di aver definitivamente chiuso con i romanzi di Nero Wolfe, ma sicuramente buttero’ un occhio sull’immintente fiction Rai che vedra’ Francesco Pannofino nei panni del detective e Pietro Sermonti in quelli del suo vice.
UPDATE: Wikipedia riporta senza fonte la teoria secondo cui Nero Wolfe sia figlio di Sherlock Holmes e Irene Adler
Quando andra' in onda sulla RAI ?
Si sa gia ?
Scritto da: Roy | 14 gennaio 2012 a 10:56
penso presto, massimo un mesetto
Scritto da: ava | 17 gennaio 2012 a 18:59