Gil e’ uno sceneggiatore di Hollywood con ambizioni letterarie che torna a Parigi al seguito della famiglia della fidanzata che dovra’ sposare a breve. Una sera Gil fa una passeggiata solitaria e improvvisamente si ritrova nella Parigi degli anni ‘20..
Confesso che avrei apprezzato la fatica parigina di Woody Allen a prescindere, tanto e’ il mio amore per la Ville Lumière e sospiravo nostalgica sulla sequenza iniziale di belle cartoline parigine. Premesso questo non credo si possano negare le critiche mosse al film soprattutto quelle di un finale prevedibile; di certo la comicita’ e lo stile di Allen non sono smagliatissimi ma quello che inizialmente avevo scambiato per una certa mollezza senile ha trovato in seguito un’altra spiegazione chiedendomi il perche’ del grande successo del film.
La pellicola mette in contrasto l’animo nostalgico del protagonista con quello piu’ gretto della famiglia della sua fidanzata che si accontenta di un nozionismo culturale e pensa solo allo shopping. C’è poi lo slittamento nel conflitto tra Adriana e Gil: la dolce modella di Montmartre preferisce la Belle Époque ai ruggenti anni ‘20 e da questo il protagonista capisce che il presente non e’ mai apprezzato appieno e da qui un finale un po’ banalotto ma il punto che Allen centra in questo film e che rapisce un pubblico cosi’ eterogeneo con la sua magia e’ il rimpianto di un epoca mitica. Qualcosa che in questo nuovo millennio abbiamo perduto: forse un giovane stilista potrebbe desiderare di vivere nella Milano degli anni ‘80 degli emergenti Valentino, Armani, Versace e magari qualcun altro potrebbe sognare di rivivere l’epoca grunge in quel di Seattle, ma dopo? Tirando le somme del primo decennio del XXI secolo, c’e’ forse un momento o un angolo della Terra di cui i posteri faranno il loro periodo ideale? No, tra guerre e altre rogne l’unica cosa degna di nota di questa epoca e’ la tecnologia, che tanto ci diverte ma che paradossalmente non pare aver stimolato in nessun modo la nostra creativita’. L'incanto del fermento intellettuale e’ quello che Woody Allen ci ha regalato nel suo film.
Ma vogliamo parlare del Dalì di Adrien Brody? Bellissimo!
Scritto da: Alessandra | 19 dicembre 2011 a 19:33
Augurandoti un buon Natale e un felice anno nuovo, invito te e i tuoi visitatori a votare i migliori film e attori del 2011. Come blogger di cinema, ti ricordo di votare anche la sezione specifica.
Scritto da: CINEMAeVIAGGI | 19 dicembre 2011 a 20:39
auguri anche a te, amos :)
ale: rrinoceronte! :)))
Scritto da: ava | 20 dicembre 2011 a 14:07