Stuntman di giorno e autista per bande di rapinatori di notte, potrebbe sistemare la propria vita sfruttando l’innegabile talento al volante in regolari corse automobilistiche ma l’amore e il destino si mettono di traverso..
Ottimo noir metropolitano che coniuga atmosfere rarefatte a improvvisi scoppi di violenza (mai troppo splatter comunque) con un disperato romanticismo di fondo ben supportato da Carey Mulligan, gli occhioni piu’ liquidi del cinema contemporaneo.
Ryan Gosling, il protagonista maschile e’ perfetto per questo ruolo di straniero solitario e senza nome piovuto in una tentacolare e crudele Los Angeles non si sa da dove.
Molto si e’ detto dello stile del regista Nicolas Winding Refn, che fonde atmosfere europee a stilemi americani, si puo' forse approfondire le definizioni chiarendo che il gusto europeo e’ di matrice profondamente nordica: i silenzi e i colori mi hanno ricordato i finlandesi Kaurismaki, mentre dalla Svezia arrivava Lasciami entrare altra pellicola notturna rarefatta in cui la violenza esplodeva improvvisa di cui in questi giorni e’ nelle sale il remake americano, Blood Story.
Per quanto riguarda il lato americano della vicenda, lasciando in sospeso i debiti con Driver l’imprendibile di Walter Hill di cui Refn dice di non esser stato a conoscenza fino all’inizio delle riprese, di certo possiamo trovare una stilizzazione di modelli che risalgono al genere americano per eccellenza, il western di cui ritroviamo i topoi piu’ simbolici: il cavaliere solitario e senza nome, la rapina, il sacrificio in nome di un valore piu’ alto che porta all’eroismo (significativa in questo senso l’ultima canzone della bellissima colonna sonora di Drive, A real hero)
Di certo lo strabismo di Refn che guarda al cinema americano e allo stile europeo, trova un suo equilibrio personale che si esprime al meglio nell’uso delle luci, con interni dai forti chiaroscuri illuminati spesso da luci laterali rappresentata magistralmente nel gioco di luci dentro l’ascensore prima del bacio e della rissa a cui ancora una volta si oppone la lotta finale con Berny girata in uno spazio aperto e raccontata attraverso i movimenti e le deformazioni delle ombre dei due antagonisti riflesse sull’asfalto.
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