La mostra forlivese ha il pregio di inquadrare con chiarezza l’opera di Melozzo da Forli’ tra il rigore geometrico e prospettico di Piero della Francesca e le mollezze manieriste. L’umana bellezza delle opere di Melozzo supera la ieraticita’ metafisica delle opere di Piero e apre la strada alla dolcezza solenne di Raffaello. Il confronto delle opere di Melozzo con gli altri artisti coevi presenti nel percorso espositivo sottolinea molto bene l’importanza e il ruolo del maestro forlivese e mostra con precisione come il rinascimento si trasformi in manierismo, quando il virtuosismo diventa l’unica via per superare la perfezione naturalistica dei capolavori rinascimentali e pur non essendo nella stessa sala salta agli occhi l’innaturalezza della posa dell’angelo dell’Annunciazione di Signorelli i cui panneggi riprendono lo stile di Botticelli presente in mostra con il piccolo capolavoro de Il Ritorno di Giuditta a Betulia.
Il prologo alla mostra e’ dato da un apparato che ricorda la mostra dedicata a Melozzo nel 1938: nel quinto centenario della nascita, la citta’ onora Melozzo come il piu’ valente esponente del rinascimento romagnolo con una mostra di grande richiamo (non dimentichiamo che il duce era nativo di Predappio, nella provincia forlivese) che conferma nel nuove teorie critiche che superavano il concetto romantico ottocentesco che si aveva del pittore, celebre per i suoi bocculti angeli musicanti.
Nella sezione che esplica le influenze che Melozzo ha sugli artisti del novecento, spicca un Angelo musicante (1932) di Achille Funi che attira l’attenzione per come l’angelo imbraccia lo strumento: lo maneggia come un basso e lo sguardo e’ perso verso l’alto a seguire la musica, una vera icona rock. Ecco da dove nasce l’attuale fortuna degli angeli musicanti di Melozzo (citati anche nello spot radiofonico di Jack Folla): l’ideale di Bellezza del pittore deriva dall’idea neoplatonica che del Bello aveva Marsilio Ficino: la bellezza esteriore come specchio di una bellezza interiore e nel mondo contemporaneo solo l’esaltazione della musica riesce a trascendere la bellezza estetica.
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