Se la guerra in Vietnam e’ stata alla base della grande stagione del cinema horror americano degli anni’70, e’ indubbio che l’elaborazione della tragedia dell’11 settembre sia passata attraverso la produzione seriale televisiva. Molte delle serie di grande successo di questo ultimo decennio trovano la loro ispirazione nel drammatico attentato di dieci anni fa. Che sia la realta’ improvvisamente alterata che non offre piu’ punti di riferimento certi di Lost, o il dolce fabbricatore di torte di Pushing Daisies con il dono di risuscitare i morti almeno per un minuto oppure l’amichevole serial killer Dexter a cui il passeggero oscuro si e’ avvinghiato dopo il tremendo bagno di sangue che ha segnato la sua infanzia, qualsiasi sia il genere in cui si declina il serial, in un modo o in un altro possiamo sempre ritrovare un riferimento all’evento catastrofico che ha cambiato l’America.
Anche in United states of Tara c’e’ un evento drammatico avvenuto durante il college che ha alterato la personalita’ di Tara Craine portandola a sviluppare personalita’ multiple per cercare di superare il trauma. Ormai quarantenne, sposata e madre di due figli Tara decide di abbandonare l’uso massiccio di medicinali per tenere a bada i suoi alter ego e di affrontarli con l’aiuto della famiglia. Le personalita’ che la abitano a sua insaputa fondamentalmente sono tre: Alice, l’irreprensibile madre di famiglia anni ‘50 timorata di Dio, la svampita e disinibita sedicenne T. e Buck, maschio rozzo e volgare, ma probabilmente in Tara albergano altri alter ego ancora sconosciuti. Come se non bastassero i disturbi mentali della donna, tutta la sua famiglia e’ altamente disfunzionale: la sorella minore e’ insicura e da sempre gelosa di Tara, Kate la figlia maggiore e’ un’adolescente inquieta mentre Marshall il figlio minore e’ gay e anacronistico nei suoi gilet di maglia. L’unico punto fermo della famiglia sembra essere il marito, Max, in grado di tenere insieme tutta la baracca, attento ai figli, pronto a sfuggire alle avances sessuali degli alter ego della moglie, riesce a trovare anche il tempo per improvvisarsi detective e cercare di risalire agli eventi che hanno causato il trauma che ha condizionato la vita di Tara.
Personalmente spero che sia l’indagine nel passato di Tara a guidare il plot perche’ ci sono degli snodi della vicenda che non mi convincono troppo e l’uscita della personalita’ piu’ congeniale alla risoluzione del problema comincia ad essere un po’ noiosa.
Resta indiscutibile la bravura camaleontica di Toni Collette e come sempre per le serie americane la sigla e’ un capolavoro in grado di riassumere l’idea base del serial: questa volta siamo di fronte a un piccolo gioiello di animazione.
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