L’imprenditore senza scrupoli Tammaro dichiara fallito il suo pastificio anche se va benissimo e impianta una nuova azienda automatizzata. I soldi guadagnati dal presunto fallimento li investe in arte contemporanea e riassume tre operai del vecchio pastifico per fare i custodi al nuovo investimento ma uno dei tre rompe involontariamente un uovo di Piero Manzoni che vale quarantacinquemila euri, tentando di riparare il danno i custodi si accorgono di quanto sia facile replicare l’arte contemporanea...
Una commedia che parte dallo spaccato puntuale dei nostri giorni: la necessita’ di arrivare a fine mese, il desiderio di rivalsa sul bastardissimo imprenditore per cui esiste solo il nero, trasformano tre integerrimi operai in una nuova banda degli onesti, sempre convinti di essere stati scoperti e sul punto di confessare tutto. A questo si aggiunge l’idea molto intelligente di far ruotare tutto attorno al mondo dell’arte contemporanea: un mercato gonfiato per ricchi molto spesso ignoranti in materia e tutti almeno una volta davanti a un capolavoro contemporaneo abbiamo pensato di essere in grado di poterlo (ri)fare. Sarebbe stato facile (e noioso) dimostrare che dietro questi oggetti conta piu’ il concetto che la manifattura, invece paradossalmente la pellicola mette in scena la difficolta’ dei falsari di replicare perfettamente le opere perche’ ci vogliono determinati materiali o determinate tecniche che il fratello di uno dei tre, che ha avuto trascorsi con un antiquario ladro, fortunatamente conosce. La necessita’ rischia anche di trasformarsi in passione con lo studio di cataloghi e testi: un affondo assoluto contro l’imperante finanza creativa e superficiale. Peccato per il finale un po’ troppo buonista e conciliante.
Chiudiamo con un appunto di cronaca recente: tra le opere rappresentate nel film c’e’ anche la montagna di sale di Mimmo Palladino la cui versione monumentale, esposta davanti a Piazza del Duomo a Milano e’ stata deturpata dai tifosi milanisti per la vittoria dello scudetto. Recidiva dei rossoneri che gia’ nel 2007 festeggiarono devastando le mucche della Cow Parade: non e’ commovente notare come gli ultra’ milanisti dimostrino la stessa dedizione per la cultura del loro presidente?
Commenti