L’elezione del nuovo pontefice viene inficiata da un attacco di panico del cardinale prescelto, il francese Melville, che non trova il coraggio di affacciarsi alla finestra di San Pietro e benedire la folla. Il Vaticano richiede l’intervento del piu’ valente psichiatra che oltre le paure del nuovo Papa dova tenere a bada anche lo sgomento dei cardinali..
Come Giovanni Paolo II, a cui si riferiscono le immagini di repertorio del funerale del pontefice e a cui quindi segue l’elezione di questo nuovo papa, Melville ama il teatro e la letteratura e a due romanzi che ho amato molto mi ha fatto ripensare l’ultima fatica morettiana: il primo anticipato dal nome stesso del protagonista, Melville omaggio all’Herman Melville autore, oltre che di Moby Dick, anche del racconto Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street dove il cocciuto protagonista oppone la sua gentile ma ferma resistenza con la frase preferirei di no. Il secondo romanzo ebbe una certa fama nei primi anni ‘80 oscurata poi dal piu’ famoso testo del medesimo dell’autore, Il gabbiano Jonathan Livingston. Richard Bach firma pero’ anche Illusioni, dove immagina un Cristo che a un certo punto rifiuta il suo ruolo di Messia predestinato al sacrificio e alla conversione delle genti.
A colpirmi piu’ che il tema del gran rifiuto, e’ il fatto che entrambi i testi siano opere meno famose, potremmo definirle in malo modo secondarie e mi pare che anche Moretti agisca in maniera piu’ defilata rispetto a Il caimano in questa pellicola in cui trovo un forte contenuto politico e un riferimento velato dai toni di commedia alla situazione politica attuale: un solio vuoto (la finestra vuota e’ l’immagine piu’ potente del film) per “colpa” di un papa troppo preso da se’ stesso. Certo il cardinale Melville e’ personaggio di straordinaria tenerezza e umanita’ ma Moretti riserva una doppia lettura anche per i cardinali, mostrati come una massa di vecchi potenti schiavi dei psicofarmaci quando ce li mostra come classe dirigente di un organismo politico/religioso mentre ne mette in scena tutta l’ingenua bonta’ quando escono dal ruolo dirigenziale. La lettura politica avviene anche per antitesi quando si sente il coro di pensieri dei cardinali durante la votazione “non io.. non io..” il mio pensiero e’ corso subito ai nostri parlamentari: direbbe mai “non io” un responsabile?
Non e’ cattolico, Moretti, ma i suoi preti hanno una genuina purezza ben lontana dalle nefandezze di cui gli ordini religiosi si sono macchiati negli ultimi anni e anche la messa in scena dei riti legati al conclave sono esaltati nella loro raffinata opulenza e c’e un profondo rispetto per la folla di fedeli in Piazza San Pietro: piu’ che indignare dovrebbe lusingare che questa storia incentrata sul dubbio (non e’piu' tempo di superomismo) sia ambientata in Vaticano, anche la satira su quel cardinale tedesco che somiglia tanto a Papa Ratzinger che cade quando viene a mancare la luce e non e’ quotato dai bookmakers, in fondo e’ estremamente bonaria.
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