Gianni e’ un neo sessantenne prepensionato che conduce una vita annoiata al servizio delle donne di casa, moglie figlia e la madre novantacinquenne (ancora Valeria de Franciscis) che sperpera il patrimonio di famiglia. L’inutilita' della sua esistenza gli fa sentire piu’ vicina la vecchiaia incombente e confrontandosi con i suoi amici, Gianni scopre che il modo piu’ facile per sfuggire al peso dell’eta’ che avanza e’ il sesso..
Gianni di Gregorio non riesce a bissare il colpaccio di Pranzo di Ferragosto, il suo secondo lavoro lascia lo spettatore insoddisfatto nonostante la pregnante attualità’ dell’assunto: il sesso come ultimo rifugio per uomini in eta’ che sentono svanire la loro forza vitale. Ci sono momenti di malinconia molto delicati esaltatati dalla luce dorata dei tramonti romani, le gag sono molto divertenti anche se le migliori sono presenti nel trailer, come insegnato dai cinepanettoni e il fatto sottolinea la sensazione di un film buttato via, confidando nell’onda lunga del fulminante esordio.
E’ mancato il coraggio di andare fino in fondo alla tematica scelta: il rapporto con la moglie rimane nebuloso, non basta il fatto che i due dormano in camere separate per raccontare un rapporto finito o in crisi; anche se il trascinarsi di una vita matrimoniale insensata completa i’indolenza del personaggio, forse il risveglio sessuale dell’ingenuo Gianni avrebbe avuto piu’ senso se alle spalle ci fosse stata una separazione. Un connubio tra malinconia e comicita’ su cui aleggia sempre un pesante rimando felliniano che esplode nella sequenza finale senza riuscire mai a sciogliersi in un omaggio compiuto.
forse la scelta di non raccontare ha permesso di fare un'operina ancora fresca come la prima
Scritto da: alp | 18 febbraio 2011 a 20:24