Leonardo, un ragazzo timido e imbranato con le ragazze, con un grosso complesso di inferiorita’ verso il fratello maggiore Giorgio, don giovanni impenitente, si e’ appena ripreso da un tentato suicidio per amore e conosce Sara, anche lei reduce da una storia fallimentare con un uomo sposato. Leonardo e Sara si innamorano e la felicita’ sembra a portato di mano, almeno fino a quando non si scopre che l’ex di Sara era Giorgio, il fratello di Leonardo..
Un film che mi ha mandato in sollucchero: adoro da sempre la commedia sofisticata, molto poco praticata in questi ultimi anni, quindi mi godo con immenso piacere le poche pellicole che attengono con classe ed intelligenza al genere e plaudo al ritorno di Luca Lucini alla commedia brillante dopo il buon tentativo de L'uomo perfetto (2005).
La commedia sofisticata mette alla berlina con pungente ironia le dinamiche sentimentali ed ha per sfondo l’alta societa’: l’errore pu’ frequente negli ultimi anni e’ di ambientare le commedie brillanti in diverse location internazionali finendo per disperdere il materiale in cartoline dalle citta’ piu’ belle del mondo. La donna della mia vita punta con intelligenza su un ambientazione tutta italiana, l’azione si svolge tra Roma e Milano ma e’ il capoluogo meneghino a fare da cornice al girotondo amoroso dimostrando un fascino da grande metropoli sia negli esterni che negli interni di lussuose abitazioni altoborghesi pur mantenendo intatta la sua tipicita’, vedi la Sandrelli e Lella Costa a passeggio nelle vesti inappuntabili delle sciure della Milano bene.
Il motore attorno a cui ruota la vicenda e’ tipicamente italiano, non sarebbe mai venuto in mente ne’ a Cukor ne’ ad Howard Hawks, il grande narratore della guerra dei sessi: a condizionare le personalita’ di Giorgio e di Leonardo, facendo del primo un playboy superficiale e del secondo un sensibile ragazzo intimidito dalle donne e’ la madre, l’immarcescibile mamma italiana. Alba e’ un ex signorina buonasera (altro tocco geniale per sottolineare una peculiarita’ italica) che ha piegato a suo piacere le personalita’ dei figli per coprire le conseguenze di una vita amorosa un po’ turbolenta. La interpreta una monumentale Stefania Sandrelli che dai tempi de La famiglia di Scola recita il ruolo della madre un po’ sventata (profetica la battuta “uno scemo in famiglia ci vuole”) la cosa stupefacente e’ che l’attrice sa rivestire ogni suo personaggio di sfumature diverse invece di ridurlo a cliche’.
La commedia sofisticata esige attori belli ma che sappiano anche recitare e anche questo assunto e’ rispettato dall’ultima opera di Lucini: gareggiano in bravura oltre che in belta’ i due belloni Gassman e Argentero, se il primo procede (ottimamente) per sottrazione, colpisce soprattutto la prova di Luca Argentero che conferma il suo talento soprattutto nella prima parte del film quando veste i panni dell’imbranato.
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