Finita di scontare la sua pena per inside trader nel 2001, nel 2008 Gordon Gekko torna agli onori della cronaca finanziaria con la sua autobiografia dove illustra i danni della finanza contemporanea e anticipa l’imminente crisi economica che travolgera’ Wall Street. Jake Moore, giovane broker, fidanzato con Winnie, la figlia di Gekko che non vuole piu’ avere a che fare con il padre, rimane suo malgrado affascinato dal vecchio squalo della finanza e gli chiedera’ aiuto per vendicarsi di chi ha fatto fallire la banca d’intermediazione in cui lavora costringendo al suicidio l’anziano proprietario, Louis Zabel..
Quasi un quarto di secolo dopo Oliver Stone ritorna ad occuparsi di alta finanza: se il primo capitolo dell’87 si limitava a descrivere i maneggi illeciti di Wall Street, questo nuovo capitolo assume lo spessore di un saggio filosofico con diversi piani di lettura: una contrastata storia famigliare, una rielaborazione del fallimento della Lehman Brothers e del piano nazionale per salvare le banche americane e un apologo sul senso dell’economia e a questo proposito il bastian contrario Stone rivaluta (anche giustamente) il mondo della finanza in un momento in cui e’ considerato la causa di tutti i mali. Per il regista, figlio di un broker, l’esplosione delle bolle finanziare con le loro catastrofiche conseguenze, e’ un fenomeno fisiologico, tipico di ogni realta’ correlata alla natura umana: serve a dare uno scossone a meccanismi ormai obsoleti che pero’ l’umanita’ si ostina a portare avanti fino alle estreme conseguenze. Per questo motivo il sempre perfido ma intelligente Gekko e’ disposto a una svolta “umanista” sul finale: il vecchio mondo della finanza rappresentato dal quadro di Goya con Saturno che divora i suoi figli e’ arrivato alla fine, bisogna riniziare dalla green economy mettendo di nuovo al centro le esigenze dell’uomo e mettendo in conto nuove bolle. Dell’economia non ci si liberera’ mai come dimostra il complesso di Edipo (anzi di Elettra, dato che siamo nella versione al femminile) di Winnie la figlia che odia il padre che ha sempre messo davanti all’esigenze della famiglia i suoi interessi personali, ma che si innamora di un broker.
Piuttosto particolare e’ la suoneria scelta per il cellulare di Jake, la colonna sonora de Il buono il brutto e il cattivo che rimanda allo scontro a tre tra Jakob, Gekko e Bretton James ma a me pare che Stone richiami anche i consigli della moral guidance Clint Eastwood che in Million dollar baby consigliava a Maggie di comprarsi la casa in contanti senza mutui (nel 2004!) e in Gran Torino Kowalski ricorda al ragazzino asiatico l’importanza di tenere da conto quel che si ha senza sprecarlo e l’importanza di saper fare lavori manuali per riparare le cose.
A una densita’ dei contenuti corrisponde anche una grande ingeniosita’ nella forma: bellissimi i grafici di borsa che seguono il profilo di New York, metropoli esaltata nella pellicola. Non mancano altre finezze stilistiche in particolare quella della notizia del suicidio di Zabel data al telegiornale e riflessa nell’occhio piangente di Jake.
Non potevi descrivere meglio di così questo bel film.
Mi piacerebbe ricordare una cosetta simpatica.
Mi ha fatto molto ridere quando tra tutti gli oggetti personali restituiti a Gekko prima di uscire dal carcere c'era anche un "telefonino" il Motorola Dyna TAC.
Piu' che un telefonino sembrava una radio militare ma credo che funzionasse molto meglio di quelli di adesso :-)
Scritto da: Roy | 27 ottobre 2010 a 09:28
Bellissima recensione, avag, ricca di spunti che confesso non avevo colto.Su alcuni aspetti non sono d'accordo (a me il film è piaciuto a metà), e mi sembra che la svolta ecologista offra un po' troppo il fianco per un ravvedimento troppo brusco di Gekko.
Scritto da: Noodles | 06 novembre 2010 a 15:29
Ciao Avag, quando passi da cinebloggers di ricordi di uploadere il mio link al film? thanks!
Scritto da: Cineblob | 15 novembre 2010 a 12:14