Celebre attore hollywoodiano trascina stancamente la sua vita allo storico hotel Chateau Marmont tra sbronze e sesso quando e’ costretto, suo malgrado, a prendersi cura della figlia undicenne.
Nulla di nuovo sotto il sole per la quarta fatica di Sofia Coppola, fresca di Leone d’Oro veneziano, a partire dalla trama: quant’e’ trito il filone della convivenza forzata con uno o piu’ pargoli che cambiano la vita ad un adulto? L’ultima tendenza ora e’ far sparire il genitore che fino a quel momento si era occupato dell’infante senza nemmeno trovare una scusa plausibile, una volta lo si faceva defungere ma questo tipo di soluzione sarebbe troppo drastica e melodrammatica per il filone minimal della Coppola che in soli quattro film e’ gia’ riuscita a far diventare il suo stile un cliche’. Nel suo immaginario di adorabili protagoniste biondocrinite, la regista tira sempre un po’ troppo in lungo la scena che pure avrebbe un suo fascino o un senso: i giri in tondo della Ferrari 360 Modena, la carrellata indietro di Johnny e Cleo a bordo piscina, la carrellata in avanti sul volto di Johnny al trucco per gli effetti speciali durano sempre un attimo in piu’ del dovuto, tanto che la scena della maschera che compare velocemente nel trailer ha un effetto piu’ dirompente, io avevo avuto l’impressione che si liquefacesse deformando il volto del protagonista.
Altrettanto scipita e banalotta la morale sul mondo dello spettacolo e della tivvu’: Sofia ci sottolinea come Johnny Marco sia un attore di cassetta senza spessore, non ha frequentato scuole di recitazione, e’ coperto di tatuaggi insensati e se la scena ai Telegatti vuol fare il verso alla tv tutta lustrini, peggiore mi e’ sembrata l’intevista di Giorgia Surina (manco citata nei titoli di coda), vj storica di MTV Italia che nei suoi urletti e domande sceme fa la parodia della tivu’ giovanilista.
Nella delusione generale crolla anche il mito dello Chateau Marmont, storico hotel losangelino delle star, dove fu trovato morto per overdose John Belushi, alla fine della prima esibizione delle due gemelle lap dancer, mentre una ripone il palo si vede una presa di corrente a cui l’elettricita’ arriva tramite una piattina che scavalca lo zoccolino: che orrore, per giunta neppure a norma!
la piattina.. come ti vengono? sei così sdegnosamente snob! :-)))
Scritto da: laLO | 16 settembre 2010 a 18:59
è vero che non è nulla di nuovo né nei temi né nella forma,ma probabilmente è il film migliore per questo momento e rispetto la scelta della giuria di Venezia.
Scritto da: perso già di suo | 17 settembre 2010 a 09:34
ormai si puo parlare di "sofiacoppolatouch" e a me non dispiace affatto, neppure stavolta
Scritto da: alp | 17 settembre 2010 a 23:47