Italia 1974 RAI
con Nino Castelunovo, Daria Nicolodi, Massimo Serato
regia di Flaminio Bollini
Luigi Certaldo e’ un ex collaudatore che vivacchia di espedienti. Una sera, ad una festa conosce Elisa e se ne innamora ma la ragazza deve lasciare Firenze per Volterra, per completare la sua tesi in geologia. Caso vuole che Luigi sia originario di Volterra e dunque invita Elisa nella villa di famiglia su cui aleggia ancora l’oscura leggenda di un antenato alchimista e dove ora risiede il cugino Alberto. Elisa si dimostra subito estremamente sensibile all’atmofera della villa e sviluppa uno strano rapporto con l’ombroso Alberto che arriva a cacciare Luigi. L’uomo nel tentativo di rivedere la fanciulla che ama si ritrova invischiato in una strana vicenda di antichi oggetti etruschi trafugati..
Ritratto di donna velata fu girato nel 1974 ma tenuto nel cassetto per piu’ di un anno e mandato in onda in cinque puntate solo nella tarda estate del 1975 (a partire dal 31 agosto) in seguito al grande successo che la protagonista femminile, Daria Nicolodi aveva ottenuto in Profondo rosso.
Certo la storia può ricordare Il segno del comando ma e’interessante notare come invece di cavalcare l’onda del successo con un prodotto simile al precedente, come normalmente avviene al giorno d’oggi sia in Tv che al cinema, quest’opera presenti degli aspetti innovativi.
Al classicismo un po’ paludato de il segno del comando si sostituisce un tono scanzonato dovuto alla figura di Luigi Certaldo, che potremmo definire una sorta di antesignano di Coliandro: entrambi si ritrovano in situazioni piu’ grandi di loro senza avere ben chiaro il quadro generale, sono inguaribilmente succubi del fascino femminile e se Coliandro commenta ogni situazione con un minchia!, Luigi Certaldo fa fronte agli assurdi casi che gli capitano con un piu’ morigerato, dati i tempi, ma porca miseria!.
Il tratto piu’ interessante dello sceneggiato sta pero’ nella commistione di elementi classici e contemporanei per creare l’atmosfera gotica: ovviamente non mancano affreschi inquietanti, case abbandonate, cunicoli e fantasmi ma ogni tanto spunta qualche elemento imprevedibile e contemporaneo: il teschio sulla copertina di Kriminal o i resti di una bambola bruciata e impalata sulla spiaggia , molto piu’ inquietante del classico repertorio gotico, per quanto io abbia visto buona parte dello sceneggiato di pomeriggio saltando sulla sedia quanto dalla nebbia e’ apparso il fantasma del Conte Certaldo, ma quella scena ha segnato la mia infanzia e fa ormai parte del mio immaginario.
Ritratto di donna velata e’ stato il riferimento gotico di un’intera generazione, ma l’opera e’ anche un thriller magistrale costruita con sapienza attorno a un tema ancora poco sfruttato, quello degli etruschi e la statuetta dei titoli di testa e’ la famosa Ombra della sera su cui viene fatto un breve commento nel corso dello sceneggiato, figlio di una MammaRAI che metteva l’educazione al primo posto anche in un prodotto di puro intrattenimento come questo che porta benissimo i suoi 35 anni e lascia divorare in un sol boccone le sue quattro ore e mezza di durata, supportata dall'ipnotica colonna sonora firmata Riz Ortolani.
che strano nn me lo ricordo
Scritto da: alp | 14 agosto 2010 a 00:47
evidentemente sei troppo giovincello, caro alp! ;)
Prova a fare un giro su youtube: troverai il riassunto delle puntate precedenti narrato dalla voce della "fatina" Maria Giovanna Elmi, magari ti torna in mente qualcosa.. cmq io non conservo alcun ricordo infantile del segno del comando..
Scritto da: ava | 23 agosto 2010 a 17:51
MI FACEVA MORIRE DI PAURA.
Scritto da: MInardi Giuseppe | 11 agosto 2023 a 10:55