Il congegno al palladio che tiene in vita Tony Stark e gli ha regalato i superpoteri, gli sta anche avvelenando il sangue. Conscio della sua prossima dipartita, il ricco superoe tira fuori il peggio del suo estroso carattere. Nel frattempo dal passato emerge Ivan Vanko, figlio di un un collaboratore russo del padre di Stark, in grado di costruire un marchingegno molto simile a quello di Iron Man..
Forse troppa carne al fuoco per questo secondo episodio di Iron Man e soprattutto malamente sfruttato: la nota drammatica del progressivo avvelenamento causato dal palladio e’ giocata veramente male e cozza con lo spirito spumeggiante di cui e’ intrisa la saga. Brio che dovrei altrimenti apprezzare nel tentativo di ricostruire la guerra dei sessi tipica della mia adorata commedia sofisticata nei siparietti tra Tony Stark e Pepper Potts, ma l’insopportabile spirito algido di Gwyneth Paltrow riduce tutto a un sovrastarsi di alti toni di voce, almeno nel doppiaggio italiano ma siccome la nostra eroina non muove un muscolo facciale ne’ tantomeno gesticola dubito che ci sia qualche problema da imputare al doppiaggio.
Si e’ rivelata una scoperta molto piu’ piacevole Scarlett Johansson: l’attrice veste di ambigua sensualita’ il suo personaggio di spia inviata dagli Avengers anche se le scene d’azione erano pesantemente ritoccate al computer ed era molto facile accorgersene; molto piu’ sensazionali gli effetti speciali dell’incidente durante la gara automobilistica a Montecarlo, talmente perfetti da sembrare reali.
Grande presenza scenica per Mickey Rourke nei panni del cattivo Ivan, spiace solo che al suo personaggio non sia stato dato piu’ spazio, in realta’ i cattivi contro cui Iron Man doveva combattere erano due, Vanko e il perfido concorrente Justin Hammer interpretato dal sempre bravo Sam Rockwell.
Bello...ho trovato magistrali le scene girate al Gran premio di Monaco !
Scritto da: Roy | 12 agosto 2010 a 18:51