Italia 2008
con Valerio Mastandrea, Valeria Golino
regia di Giuseppe Piccioni
Accompagnando la figlia Costanza a lezione di nuoto, Guido viene colpito da una nuova istruttrice, Giulia, e quando Costanza decide di interrompere il corso, Guido prosegue le lezioni al suo posto entrando cosi’ in contatto con la bella bagnina e scoprendo la sua disperazione: Giulia e’ una reclusa in regime di semiliberta’ che non riesce ad avere contatti con la figlia sedicenne che la respinge ostinatamente. Neppure l’amore che leghera’ Guido e Giulia potra’ salvare la donna dal suo abisso...
Le sensazioni lasciate dal bel film di Piccioni sono un po’ come una giornata in piscina: c’e’ il piacere dell’acqua e del nuoto ma ci sono anche tante cose sgradevoli: il cloro, l’acqua fredda, la plastica dura dei bordi che graffia la pianta dei piedi. La stessa altalenanza di sensazioni positive e negative accompagnano l’incontro tra Guido, scrittore una volta tanto non in crisi, ma in lizza nella cinquina finale di un prestigioso premio letterario, persona disincantata nei confronti della vita e del proprio mestiere che ha scelto per caso e Giulia, l’assassina per amore che per una passione improvvisa ha abbandonato marito e figlia per seguire uno sbandato che ha ucciso quando questi voleva lasciarla. Il caso sembra guidare le vite dei due protagonisti che si ritrovano uno in carriera e l’altra con l’esistenza distrutta e che si incontrano casualmente in piscina, l’unico luogo dove la dimensione liquida sembra poter cancellare le distanze. Con l’irruenza che la contraddistingue, Giulia ancora una volta crede di poter cambiare la sua vita ma la realta’ la sommerge definitivamente.
Con il suo stile minimalista che preferisce mettere in evidenza il quotidiano sull’eccezionalita’ del dramma, Piccioni ci regala un intenso ritratto di donna orgoglioso e disperato, portato ancora una volta sullo schermo con scabra bravura da Valerio Golino che si cimenta anche nel canto, duettando con Francesco Bianconi, leader dei Baustelle che firmano la colonna sonora, nella canzone dei titoli di coda, Piangi Roma.
Il film ha recentemente vinto la prima edizione del Premio cinematografico Giacomo Casanova per la scena piu’ seduttiva del cinema italiano della passata stagione con la motivazione che "La sequenza del film di Giuseppe Piccioni riesce a trasmettere la forza irresistibile del desiderio e la sua capacità di travolgere leggi, norme e doveri consolidati. È bella perché visualizza il conflitto e l'attrito che ogni atto di seduzione porta con sé".
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