Stracciare a meta’ una foto di Marilyn Monroe e accorgersi che combacia con la meta’ della Primavera di Botticelli. Da questa intuizione fisionomica parte l’ultimo ciclo di opere realizzate da Omar Ronda, l’artista biellese fondatore della Cracking Art e fuoriuscito dal gruppo per dedicarsi totalmente ai Frozen Portraits, la rielaborazione delle icone del XX secolo che congelate sotto uno strato di plastica potranno sfidare i millenni, data la natura indistruttibile del materiale.
Se colpisce che l’icona per eccellenza del secolo scorso, Marilyn Monroe abbia una certa somiglianza con Simonetta Vespucci, la modella prediletta di Botticelli ed icona massima del Rinascimento fiorentino, ancora piu’ stupefacente e’ l’analogia tra le vite delle due bellezze. Entrambe idolatrate in vita per la loro bellezza, intrecciarono relazioni amorose con gli uomini piu’ potenti del loro tempo, finendo anche tra le braccia dei fratelli dei loro amanti, Marilyn con John e Bob Kennedy, Simonetta con Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano.
Scomparse in giovane eta’, le loro morti furono anticipatrici di sventura per i potenti che amarono: John sopravvisse poco piu' di un anno a Marilyn e Bob quattro, mentre Giuliano de’ Medici fu ucciso nella congiura de’ Pazzi esattamente due anni dopo la morte di Simonetta, scomparsa a soli 22 anni per tisi. Come Marilyn, Simonetta Vespucci divenne ideale di bellezza e immortalata da artisti anche decenni dopo la sua scomparsa.
Riflettendo sul potere della bellezza, sulla bellezza e il potere, le opere di Omar Ronda analizzano tutti i protagonisti di queste due vicende cosi’ simili pur essendo avvenute a 500 anni di distanza: nei sui quadri compaiono i Kennedy, Giuliano e Lorenzo, Botticelli e dettagli dei suoi dipinti, ma le creazioni piu’ riuscite sono quelle che si concentrano su Marilyn e Simonetta, tra l'altro c'e' un ritratto di Marilyn che non conoscevo in cui l'attrice somiglia molto a Jean Harlow. Le opere piu' interessanti sono sicuramente i dittici che ripropongono le analogie tra le due icone nelle pose dei dipinti dedicati a Simonetta e le foto di Marilyn in particolare il celebre nudo su velluto rosso che Marilyn poso' per Playboy accostato alla Venere di Botticelli, ma la mia preferenza assoluta va al dittico dove accanto alla Venere c’e’ un nudo di Marilyn in bianco e nero, vestito solo da due pennellate di rosso, una verticale e l’altra orizzontale, allusione concettuale alla posa della Venere botticelliana.
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