L’ex malavitoso Costello, ora ristoratore a Parigi, si reca a Macao, al capezzale della figlia Irene, unica sopravvissuta alla mattanza della sua famiglia voluta da un boss della triade. Irene da’ al padre qualche indicazione sommaria sugli assassini e gli chiede di vendicarla. Per mantenere la promessa, Costello ingaggia tre killer incontrati per caso che lo aiutano nella sua missione, ma il massacro del genero e dei nipoti di Costello era stato ordinato dal capo dei tre sicari che il francese ha assoldato..
Qualsiasi riflessione sulla vendetta vi venga in mente, implica sempre l’attesa e la lucida determinazione nel tenere a mente il torto subito. Ma che accade se la persona che medita vendetta soffre di una lenta ma inesorabile perdita di memoria? Costello, che deve convivere con una pallottola nel cranio che gli sta spegnendo i ricordi, si affida all’effimero appunto scritto sulle polaroid e con un po’ di fortuna riconosce dei simili per senso dell’onore a cui delegare la propria ritorsione. Quindi e’ una doppia richiesta quella sottintesa nel titolo del film, quella della figlia e quella di Costello stesso che i tre killer cinesi porteranno a termine in nome di una fratellanza appena nata; Frères e’ il nome del ristorante di Costello ceduto ai tre compagni di avventura.
Johnnie To avrebbe voluto Alain Delon per fargli vestire ancora una volta i panni di quel Frank Costello, faccia d’angelo de Le samurai di Melville, chiudendo definitivamente il cerchio che lega il noir di Hong Kong al polar francese. Delon rifiuta il ruolo e To ripiega sull’ex bello e maledetto di Francia, un Johnny Hallyday distrutto dal Botox credibilissimo nei panni del vecchio malvivente alle prese con un'ultima missione prima di scivolare serenamente nella demenza (i disastri della chirurgia plastica avvantaggiano piu’ gli uomini che le donne, tanto per cambiare!).
piaciuto moltissimo
Scritto da: alp | 11 maggio 2010 a 19:02