E’ strano come a volte nasca il desiderio di vedere un film, ad esempio io credevo di evitarmi tranquillamente il Robin Hood di Ridley Scott invece oggi mi e’ capitato di ascoltare parte dell’ntervista di Costanzo a Luca Ward a Bonta’ sua e cosi’ mi sono incuriosita della pellicola perche’ vorrei vedere l’effetto che fa Russel Crowe senza la sua storica voce italiana. Ward infatti non ha potuto doppiare l’ultima fatica della star neozelandese a causa del rovinoso tuffo d’arrivo all’Isola dei famosi cosi’ la voce italiana dell’ultimo Robin Hood e’ quella di Fabrizio Pucci.
Impressioni uditive a parte, Ward ha raccontato che Robin Hood e’ una sorta di sequel ideale de Il Gladiatore, la coppia Scott/Crowe ha sempre rifiutato di girare il seguito del celebre film ma il modello di Massimo Decimo Meridio si ripresenta a qualche secolo di distanza ed effettivamente anche il trucco dei due personaggi e’ identico il che ipoteca da subito la fedelta’ storica, mai stato uno dei punti di forza del buon Ridley.
Gustosa la chicca svelata da Ward sulla celebre frase de Il Gladiatore, la prima versione originale della frase era "Al mio segnale scatenate i cani" riferita al’uso di molossoidi da parte dell’esercito romano. Siccome nella scena gli animali non si vedono, Rossella Izzo direttirce del doppiaggio, cambio’ la frase. La nuova versione piacque cosi’ tanto a Scott da sostituirla all’originale canino.
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