Ho visto Antonio Albanese per la prima volta 17/18 anni fa, ai tempi di Su la testa!: un centinaio di chilometri nella nebbia padana per ritrovarsi in una discoteca brianzola dove il comico, con l‘ausilio del solo cappotto, passava da Alex Drastico ad Epifanio sottolineando come le ragazze fossero intenerite da quest’ultimo mentre gli uomini preferissero il cinico siculo. A distanza di tanti anni si constata con piacere la centralita’ dei due capisaldi della comicita’ di Albanese nella galleria di personaggi che il comico sta portando nei teatri.
Lo spettacolo comincia con L’ottimista alle prese con una valigia, a lui segue Il ministro della paura, il personaggio di Albanese che di solito mi inquieta di piu’. L’unico che puo’ futtersene del ministro della paura e’ ovviamente Alex Drastico e lo spazio dedicato a questo personaggio e’ forse il migliore dello spettacolo. Albanese domina il pubblico: gli basta fare una mossetta e strappa risate a crepapelle, ma a questo gioco segue il monologo piu’ inquietante dello spettacolo.
Non c’e’ intervallo ma il recital riparte idealmente dal Perego seguito dal comizio di Cetto Laqualunque. E’ noto quanto questo personaggio inquieti il suo interprete e Albanese passa buona parte del tempo fuori dai panni di Cetto per raccontare come il personaggio sia nato, dell’assurdita’ dei comizi a cui ha assistito per documentarsi. Si chiude con il sempre adorabile Epifanio che ci ripropone i suoi classici tormentoni (Sotto un mazzo di rose scarlatte..) e poi racconta la sua esperienza al servizio di leva.
Chicca finale Il sommelier, l’assurdo ma irresistibile personaggio che conferma quanto sia fondamentale la fisicita’ nella comicita’ di Albanese, assieme all’attenzione con cui il comico coglie i tic e l manie contemporanee.
Albanese e' sempre il numero uno !
Ciao
Scritto da: roy | 15 marzo 2010 a 19:14
unico commento per albanese: un grande!
uno dei pochi a disposizione di tutti!
un abbraccio
Scritto da: tiziana | 08 novembre 2010 a 17:37