Ryan Bingham e’ un tagliatore di teste, licenzia le persone per le aziende con forti esuberi. Svolge il suo lavoro con sereno distacco, lo stesso che impiega in tutti i settori della sua vita: amore, famiglia.. Perche’ Ryan vive tra le nuvole: con un lavoro che lo vede sempre in aereo -300 mila miglia l’anno- sorvola la vita con un bagaglio leggero. Il suo unico obiettivo e’ collezionare le carte di fidelizzazione piu’ esclusive che gli permettono di ricevere trattamenti di riguardo, come saltare le code evitando ancora una volta il contatto con le persone.
Ryan fa del non luogo la sua vita: alberghi aeroporti, duty free.. tutta quella finta cortesia e perfezione gli permettono di svicolare con il suo bagaglio leggero.
Le cose cambiano quando anche la sua azienda deve rivedere i costi, a Ryan non spetta il licenziamento, ma qualcosa di peggio: restare a terra e svolgere il suo lavoro da un monitor. Per salvare il suo stile di vita perfetto Ryan deve dimostrare che il progetto della neolaureata rampante e’ inadeguato e intanto gli tocca fare da tutor alla collega con il fastidio di portarsi dietro una ragazzina saccente e ficcanaso. Ovviamente il contatto forzato scatenera’ un effetto domino per cui Ryan rivedra’ tutta la sua vita, dall’occasionale storia di sesso con una disinvolta quarantenne al suo ruolo nell’ambito familiare, partecipando alle nozze della sorella minore rappresentato con tutto l’armamentario di un volgarotto matrimonio di provincia, ma conosciamo tutti il valore “delle buone cose di pessimo gusto”.
Una messa in scena dalla forte valenza, seconda sola alla ripresa dall’alto delle citta’ in cui atterra ogni nuovo volo di Ryan: all’inizio e’ una trovata piacevole che ha il sapore della scoperta dell’arrivo in una nuova citta’, poi diventa straniante e simbolica del cambiamento che si sta operando nel personaggio.
Non arrivera’ l’happy end perche’ nella vita anche se impari il valore dei sentimenti non e’ che le cose si aggiustano al volo: Ryan ricomincia a volare sentendo finalmente il peso di una vita disancorata e forse in un futuro... chissa’, avra’ qualcosa di irrinunciabile da mettere nel suo zaino.
chissà... :-)
Scritto da: Gordo loco | 28 febbraio 2010 a 16:56