Al suo primo blockbuster Guy Ritchie rilegge in chiave contemporanea l’epopea di Sherlock Holmes che dismette la mantellina e il cappellino cn le orecchie rivolte all’insu’ della tradizione per trasformarsi in un dandy un po’ sgualcito molto piu simpatico del saccente detective che, a quanto pare, non godeva neppure le grazie del suo creatore, Arthur Conan Doyle. Anche l’onnipresente Watson si trasforma da spalla un po’ ottusa in un fedele amico bonario ma non succube del geniale compagno d’avventure.
Certo siamo davanti a un film di puro intrattenimento dove le scene d’azione corpo a corpo, declinate come le arti marziali orientali, caratteristica dei nostri tempi, non mancano ma il film, a mio parere, ha il pregio di far rivivere un certo spirito dell’epoca vittoriana che permetteva il felice connubio tra positivismo scientifico e la fede nel progresso con le pratiche della magia nera e dello spiritismo. Caratteristiche della seconda meta’ del XIX secolo che sono state alla base di molte opere letterarie tra cui si annoverano quelle di Conan Doyle.
Altra caratteristica della pellicola, non sempre data per scontata in film di casetta, e’ la presenza di attori che sanno recitare (oltre che essere fascinosissimi!). Robert Downey Jr sembra ricordarsi benissimo la lezione del Chaplin che gli procuro’ l’Oscar nel 1992 e sfodera un repertorio di mimica degno di Charlot, del resto la sua rinascita come divo di film di cassetta si deve proprio all’ironia con cui prende poco sui serio i suoi eroi campioni di incassi.
Un film veramente bello.
Mi hanno entusiasmato le immagini del Tower Bridge in costruzione.
Scritto da: roy | 15 gennaio 2010 a 21:37
beh...e ormone impazzito!
Scritto da: monica | 18 gennaio 2010 a 10:36
Dimenticando Conan Doyle, il film è davvero avvincente
Scritto da: alp | 28 gennaio 2010 a 16:06