Tecnologia nata per aiutare i disabili a condurre una vita normale, i surrogati umani in breve tempo diventano i sostituti dell’ intera umanita’: la gente se ne sta rinchiusa in casa a comandare da una poltrona il proprio facsimile robotico che affronta il mondo esterno sempre in forma smagliante e in grado di superare senza problemi qualsiasi incidente, ma un giorno compare un arma in grado di uccidere il repicante e la persona che lo guida da casa..
Piccolo film di fantascienza ispirato al fumetto The surrogates che stigmatizza i comportamenti del nostro tempo: l’ossessione per la forma fisica ed il rifugiarsi dietro la tastiera di un computer per simulare una vita piu’ interessante, nonche' sicura, portandoli alle estreme conseguenze.
Se mi ha divertito il gioco citazionista dei classici della fantascienza, non mi ha convinto la mancanza di una motivazione valida per cui il 98% della popolazione mondiale se ne sta nascosto dietro un replicante. Se la spinta dell’agente Greer e sua moglie e’ lampante, si sono rifugiati in un mondo di plastica per sfuggire al dolore della perdita del figlio, continuo a non capire perche’ tutto il mondo si limiti a vivere spostandosi dal letto alla poltrona per connettersi con il proprio surrogato. Sicuramente una metafora di un mondo facilmente manipolabile dai media ma secondo me ci sarebbe voluto un elemento critico scatenate, che so un grosso attentato terroristico oppure un peggioramento della qualita’ dell’aria per cui sia consigliabile vivere rintanati. La mancanza di una causa valida non mi ha permesso di credere in quel presente dominato dal surrogato robotico.
PERò SE CI PENSI UN SACCO DI GENTE SE NA STA GIA' RITNANATA IN CASA A GIOCARE ALLA VITA TRAMITE CHAT FACEBOOK VIDEOGIOCHI ECC O A GUARDARE REALITY INVECE DI VIVERE E NON ESCE POI COSì TANTO DI CASA...SIAMO GIà IN QUEL FUTURO...O NO? BACI
Scritto da: monica | 25 gennaio 2010 a 15:48