L’esposizione offerta dal Museo Ideale Leonardo da Vinci manca forse un po’ di rigore non facendosi scrupolo di avvicinare opere vere a copie o altro genere di riproduzioni, e il tono giocoso e’ dato anche dal paravento per mettere la propria faccia sulla Monna Lisa che si trova all’esterno del museo, resta comunque il colpaccio della Monna Lisa nuda che ha dato luogo a molte discussioni.
Per me la parte piu’ interessante della mostra e’ la seconda dedicato alle Giocondologie: da quei famosi baffetti disegnati da Duchamp, il piccolo ritratto leonardesco e’ diventato l’icona per eccellenza e il suo uso per copertine, pubblicita’ e caricature pare inesauribile
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A PROPOSITO DELLA GIOCONDA NUDA
La tesi del Sig. Manetti relativa all’interpretazione del dipinto “Gioconda nuda”, è molto aleatoria e priva di basi concrete: non possiamo generalizzare così sul tema di Venere quando sappiamo benissimo che Leonardo, a differenza di molti suoi colleghi, era solito contestualizzare e razionalizzare ogni sua rappresentazione. Non si può parlare semplicemente di allegoria davanti ad un’opera come questa. Non è facile parlare di neoplatonismo e di simbolismo a proposito di Leonardo e il sottoscritto, che lo ha fatto fra i primi in Italia, ha dovuto sopportare ogni critica possibile o spesso l’indifferenza schifata dei grandi luminari o studiosi leonardeschi e guarda caso proprio da alcune delle stesse persone che oggi lo propongono con troppa superficialità e gratuità.
Nel mio recente libro “Gioconda: il volto e l’anima”, trattai proprio dell’importanza mistica che ha l’anima della Gioconda; mettere a nudo tale anima non significa creare un contrasto fra “celeste e volgare” ma al massimo fra “spirituale e materiale”.
Oggi più che mai sono convinto, che la Gioconda voglia raffigurare l’alter ego della dantesca Piccarda Donati che Leonardo vide in una figura a lui coeva e da lui conosciuta, Caterina Sforza. La tigressa della Romagna fu donna di grandi amori ma ebbe anche grande spirito e forza interiore da vendere, che le grandi prove di dolore a cui venne chiamata mostrarono. E proprio la possibile esistenza di una versione nuda della Gioconda mi porta a considerare, sempre più concretamente, per l’identità della Gioconda, che possa essere Caterina Sforza.
Colgo l’occasione per auspicare che si ponga fine alle trovate pubblicitarie con le quali si sta verniciando l’immagine leonardesca di falsi misteri.
Scritto da: ernesto solari | 01 agosto 2010 a 18:35