Il 17 dicembre, è scomparsa Jennifer Jones, la notizia l’ho appresa dal sottopancia del Tg 2 e ho guardato tutto il telegiornale certa che ci sarebbe stato un servizio a lei dedicato, non fosse altro perché la star era stata la moglie del celebre tycoon David O. Selznick, invece l’ultimo servizio del tg era dedicato a promuovere l’imminente uscita di Natale a Beverly Hills. Questa non è l'unica nota polemica che si potrebbe muovere al modo in cui è stata trattata la notizia dai media italiani che in un empito teocon hanno marchiato Jennifer Jones solo come la Bernadette hollywodiana.
Effettivamente l’attrice ha vinto il suo unico oscar nel 1943 per il ruolo della pastorella di Lourdes, ma la diva passerà alla storia del cinema per il ruolo passionale della meticcia Pearl Chavez in Duello al sole firmato da King Vidor nel 1946, un melo’ western con cui il produttore Selzinick voleva bissare il successo di Via col vento e fare della moglie una star di prima grandezza. L’amour fou tra Pearl e Lewt McCanles, uno dei due fratelli proprietari del ranch in cui vive la ragazza, termina in una delle più belle e strappalacrime sequenze della storia del cinema dove i due amanti si sparano e si uccidono a vicenda salvo poi cercarsi nel momento della morte.
King Vidor chiama la Jones anche per il ruolo di Ruby Gentry (Ruby fiore selvaggio, 1952) ancora una donna povera ma orgogliosa e ribelle invischiata nell’ingiusta accusa dell’omicidio del ricco marito sposato per far torto al vero amore Boake Tackman (Charlton Heston).
Anche in La volpe diretto da Powell & Pressburger nel 1950 l’attrice interpreta una donna fiera e amante della natura innamorata di un uomo crudele che le ucciderà la volpe che lei aveva addomesticato.
A questi ruoli torridi e passionali l’attrice alterna personaggi che mettono in risalto il lato dolce del suo carattere, a partire da Bernadette e Jane Deborah Hilton, figlia maggiore della famiglia Hilton le cui vicende, da quando il capofamiglia si arruola, sono narrate nel melo’ di guerra Da quando te ne andasti del 1944.
Nel ‘46 è l’adorabile intraprendente cameriera Cluny Brown nell’omonimo film di Ernst Lubitsch (titolo italiano Fra le tue braccia). La pellicola fu l’ultima girata interamente dal maestro berlinese che morì l’anno seguente sul set de La signora in ermellino.
Effettivamente l’attrice ha vinto il suo unico oscar nel 1943 per il ruolo della pastorella di Lourdes, ma la diva passerà alla storia del cinema per il ruolo passionale della meticcia Pearl Chavez in Duello al sole firmato da King Vidor nel 1946, un melo’ western con cui il produttore Selzinick voleva bissare il successo di Via col vento e fare della moglie una star di prima grandezza. L’amour fou tra Pearl e Lewt McCanles, uno dei due fratelli proprietari del ranch in cui vive la ragazza, termina in una delle più belle e strappalacrime sequenze della storia del cinema dove i due amanti si sparano e si uccidono a vicenda salvo poi cercarsi nel momento della morte.
King Vidor chiama la Jones anche per il ruolo di Ruby Gentry (Ruby fiore selvaggio, 1952) ancora una donna povera ma orgogliosa e ribelle invischiata nell’ingiusta accusa dell’omicidio del ricco marito sposato per far torto al vero amore Boake Tackman (Charlton Heston).
Anche in La volpe diretto da Powell & Pressburger nel 1950 l’attrice interpreta una donna fiera e amante della natura innamorata di un uomo crudele che le ucciderà la volpe che lei aveva addomesticato.
A questi ruoli torridi e passionali l’attrice alterna personaggi che mettono in risalto il lato dolce del suo carattere, a partire da Bernadette e Jane Deborah Hilton, figlia maggiore della famiglia Hilton le cui vicende, da quando il capofamiglia si arruola, sono narrate nel melo’ di guerra Da quando te ne andasti del 1944.
Nel ‘46 è l’adorabile intraprendente cameriera Cluny Brown nell’omonimo film di Ernst Lubitsch (titolo italiano Fra le tue braccia). La pellicola fu l’ultima girata interamente dal maestro berlinese che morì l’anno seguente sul set de La signora in ermellino.
Nel 1948 è la dolcissima Jennie Appleton che incrocia spesso la strada del pittore Eben Adams (Joseph Cotten, attore con cui la Jones girerà molto spesso). L'uomo scoprirà solo dopo essersene innamorato che la ragazza è morta da tempo. Il melo’ fantastico di William Dieterle era -giustamente- adorato da Luis Buñuel.
C’è anche una parentesi italiana per Jennifer Jones: nel ‘53 è a Roma con Montgomery Clift per essere diretta da Vittorio de Sica in Stazione Termini.
Il più grande successo dell’attrice negli anni ‘50 è sicuramente L'amore è una cosa meravigliosa dove i tratti esotici del volto le servono per interpretare la dottoressa cinese Han Suyin che durante la guerra di Corea si innamora di un corrispondente di guerra americano interpretato da William Holden.
Dopo il fallimento di Addio alle armi (1957) che costa la carriera a Selznick, l’attrice si ritira progressivamente dalle scene. La sua ultima apparizione è del 1974 quando compare nel cast di vecchie glorie de L'inferno di cristallo, pellicola capostipite del genere catastrofico anni ‘70.
C’è anche una parentesi italiana per Jennifer Jones: nel ‘53 è a Roma con Montgomery Clift per essere diretta da Vittorio de Sica in Stazione Termini.
Il più grande successo dell’attrice negli anni ‘50 è sicuramente L'amore è una cosa meravigliosa dove i tratti esotici del volto le servono per interpretare la dottoressa cinese Han Suyin che durante la guerra di Corea si innamora di un corrispondente di guerra americano interpretato da William Holden.
Dopo il fallimento di Addio alle armi (1957) che costa la carriera a Selznick, l’attrice si ritira progressivamente dalle scene. La sua ultima apparizione è del 1974 quando compare nel cast di vecchie glorie de L'inferno di cristallo, pellicola capostipite del genere catastrofico anni ‘70.
Lei non mi è mai piaciuta moltissimo, tuttavia molti suoi film sono nel mio cuore
Scritto da: alp | 21 dicembre 2009 a 23:18