Il John Dillinger di Mann e’ un ribelle senza causa che vive il presente, senza sogni/ ambizioni per un il futuro che molto probabilmente sa di non avere a disposizione. Un antieroe romantico che sembra ispirarsi al mito del West (del resto solo una cinquantina d’anni separano la Frontiera dagli anni ‘30 in cui agisce Dillinger). Per Dillinger, come nella migliore tradizione western, contano la lealta’ verso gli amici e un personale senso dell’onore che gli impedisce di rapinare i soldi personali degli impiegati della banca.
Impossibile per questo manigoldo vecchio stampo riuscire a sopravvivere in una societa’ che sta cambiando dove la nascente tecnologia favorisce i mafiosi che da una sola stanza riescono a controllare tutte le scommesse della nazione e una polizia che non si fa scrupoli di picchiar le donne e torture un ferito pur di avere le informazioni necessari; Mann non lascia neppure agli agenti la giustificazione che questa guerra senza quartiere nasca in risposta all’efferatezza dei banditi perche’ Dillinger e’ amato dalla folla e combatte contro un sistema bancario che e’ tornato ad essere odiato anche ai giorni nostri.
L’algida distanza delle banche dal cittadino comune e’ ben rappresentato dall’ottima ricostruzione storica della pellicola: gli uffici bancari che Dillinger rapina sono un trionfo di art deco’ luccicante di di fregi dorati.
Dove la pellicola pecca e’ nella fotografia: e’ ormai arcinoto che il regista si sia votato all’uso del digitale ottenendo ottimi risultati nelle atmosfere notturne del precedente Miami Vice, invece questa volta nella sequenza dell’assalto notturno da parte della polizia del covo di Dillinger qualcosa non ha funzionato e tutta la scena manca di realismo, si vede che gli spari dei mitra sono fasulli e sembra di assistere a un pessimo telefilm tedesco creando uno scollamento tra pubblico e pellicola che per il resto e’ adrenalinica e molto coinvolgente.
Neanche una parola su Clark Gable??? Ava, che c'è che non va? ;o)
Scritto da: laLo | 27 novembre 2009 a 16:39
c'e' che non mi e' venuto l'aggancio, neppure per dire che il film in italiano si intitola Le due strade, uffi! :))
Scritto da: ava | 27 novembre 2009 a 17:47
bello..
Scritto da: alp | 01 dicembre 2009 a 22:03