
Luciano Emmer, il regista milanese morto a Roma il 16 settembre scorso a 91 anni, e’ stato un grande esponente di quello che venne banalmente chiamato neorealismo rosa, che dovrebbe iniziare proprio con il suo godibilissimo Domenica d’agosto, la sua opera che preferisco, ma ammetto di non aver ben presente La ragazza in vetrina del 1960 il suo capolavoro che narra dell’amore tra un emigrato italiano e una prostituta di Amsterdam. Il film fu pesantemente ostacolato dalla censura democristiana tanto da indurre Emmer ad abbandonare il cinema per 40 anni e rifugiarsi nelle produzioni televisive; credo che la pellicola in questione sia passata ben poche volte in tv anche in tempi meno moralisti.
Importanti sono anche i suoi film documentario sulla storia dell’arte che fortunatamente fuoriorario passa di frequente e proprio in un ciclo dedicato a Emmer dal palinsesto notturno di Rai3 ho scoperto che il regista, oltre ad essere il padre della sigla di Carosello ed autore di numerosi spot, si era inventato anche i miei personaggi preferiti, Gli incontentabili: la famiglia decisa e sicura di se’ che sapeva bene cosa acquistare.
Prodotto per il marchio Ignis tra il 72 e il 76, il "carosello" vede un cambio della guardia tra gli attori che interpretavano il marito: il primo interprete era Giampiero Albertini che mi intimoriva molto perche’ mi ricordava un vilain dei film di Stanlio& Ollio (per la precisione l’evaso che li annodava) . L’attore venne poi sostituito da un torvissimo Adolfo Celi.
ah gli incontentabili, che mi hai ricordato !!!
Scritto da: alp | 24 settembre 2009 a 15:29
:)))
Scritto da: ava | 05 ottobre 2009 a 18:00